Tutela e valorizzazione delle zone umide del territorio brindisino. Questo il tema della conversazione organizzata da UNESCO e Italia Nostra, presso la Sala dell’Università di Palazzo Nervegna. Si e’ parlato non solo delle aree piu’ grandi e piu’ note, come Torre Guaceto, Saline di Punta della Contessa e Dune Costiere di Torre S.Leonardo, ma anche delle aree interne più’ piccole e meno battute. Tra i relatori l’agronomo Gianfranco Ciola, la biologa Paola Pino D’Astore e il forestale Ennio Santoro. Interessante l’opinione di Gianfranco Ciola, a proposito delle Saline, un’area protetta che confina con la centrale di Cerano. “E’ vero che li’ c’è un forte impatto con la centrale – ha detto Ciola – – ma questo non significa che non ci sia avifauna. Anzi, troviamo tanti esemplari. E mi chiedo. Sarebbe la stessa cosa con la presenza di 10 mila turisti?”. Una forte provocazione che vuole significare molto in fatto di coesistenza tra attività’ produttive, comunque controllate, e tutela della natura.
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