LETTERA ACCORATA DELLA MAMMA DI DAVIDE CAZZATO AL PUBBLICO MINISTERO…

Ecco la lettera scritta dalla mamma di Davide Cazzato, , il 19enne che ha perso la vita in un incidente, a pochi metri dall’incrocio per San Pietro Vernotico, insieme a 2 ragazze, il 23 Marzo 2019.

Signor Pubblico Ministero Pierpaolo Montinaro, sono la mamma di Davide Cazzato, il ragazzo deceduto in seguito al tragico incidente stradale del 23 Marzo 2019.

Mi rivolgo a lei con la fede e la speranza che a livello umano e professionale venga data la giusta importanza e attenzione a ciò che sto per dirle e ci tengo a precisare prima di qualunque altra cosa, che questa non è una lettera per smuovere compassione o pietà nei miei confronti o nei confronti di mio figlio e della mia famiglia, ma semplicemente è un modo per reclamare la giustizia, che meritano i ragazzi venuti a mancare quella notte maledetta. Oltre ad aver perso mio figlio (che di per sé è il lutto più atroce che si possa subire ed al quale è impossibile ed innaturale sopravvivere) in questo momento sento di dover lottare per conoscere tutta la verità su quello che è accaduto, e dare ai piccoli angeli venuti a mancare, la giustizia che meritano. A distanza di quasi 4 mesi dalla tragedia che ci ha colpiti nel profondo del cuore e dell’anima, io e la mia famiglia, dopo essere venuti a conoscenza dei contenuti delle dichiarazioni, delle affermazioni, delle perizie e non di meno dei verbali dei carabinieri, siamo giunti alla conclusione che è necessario fare chiarezza con approfondimenti: abbiamo ravvisato contraddizioni e discrepanze.  Penso che se quella notte mi avessero ammazzato un cane avrei avuto certamente dalla mia parte animalisti e persone di buon senso, ed invece mi sento abbandonata. In seguito le mostro tutto ciò che obiettivamente non ha un senso logico ma che senza dubbio lei avrà già notato. In una tragica scena, di tale entità che avrebbe meritato tutta l’attenzione e la competenza, oltre che la serietà, non intendo minimamente credere a giustificazioni di basso livello, provo un senso di rabbia e di sfiducia nel vedere come è stata trattata questa terribile vicenda che ha distrutto per sempre la vita di tre famiglie. Ci sono dei verbali dei carabinieri che dichiarano l’ora dell’incidente alle 02:10; verbali dei carabinieri che dichiarano, invece, l’ora dell’incidente alle 02:20; e ancora verbali dei carabinieri che dichiarano l’ora dell’incidente alle 02:37. Ora, le domande che mi pongo, giorno e notte ormai da 4 mesi infernali, sono: 1. Qual è l’orario reale dell’incidente? 2. Dal momento che è stata dichiarata la morte sul colpo e alle ore 02:50 ma in realtà il primo intervento dei carabinieri è stato verbalizzato alle ore 02:10, qual è l’ora reale del decesso di mio figlio Davide? 3. Chi realmente è intervenuto per primo? I carabinieri della stazione di San Pietro Vernotico o i carabinieri della stazione di Torchiarolo, (i quali alle ore 02:20 hanno acquisito la dichiarazione di Antonio Zizzari)? 4. I carabinieri sono intervenuti prima o dopo dell’arrivo del personale del 118? 5. Perchè i vigili del fuoco sono stati allertati alle ore 02:48 e non prima? 6. Perchè il “presunto” conducente dell’auto coinvolta nell’incidente (Zizzari) non è stato sottoposto a nessun tipo di test, così come è stato fatto invece per la conducente dell’auto su cui viaggiava mio figlio ed anche per il passeggero superstite (risultati entrambi negativi)? 7. Perchè i conducenti ad oggi indagati, sono liberi di continuare a guidare? 8. Perchè i carabinieri sono venuti a dare la tragica notizia dopo ben tre ore che è stata dichiarata la morte di mio figlio? Ci tengo a precisare che il ragazzo aveva in tasca documenti e cellulare funzionante che fino alle ore 6 del mattino continuava a ricevere le nostre chiamate; ma ciò non è bastato alle forze dell’ordine, per rintracciare il domicilio di mio figlio lasciato per terra, per più di 3 ore, da solo e senza una famiglia accanto a lui, come avremmo voluto, e poi messo in un sacco e portato all’obitorio del cimitero di San Pietro Vernotico, invece di consegnarlo subito alle cure dei famigliari, ignari di tutto fino alle 06:00 del mattino. I motivi delle mie domande, delle mie contestazioni e dei miei dubbi, purtroppo sono leciti e giustificati, non dal dolore, dalla rabbia o dalla perdita subìta (come potrebbe pensare qualcuno) ma da una serie di discrepanze e mancanze, che non possono essere accettate come errori. Per ultimo, ma non per ordine di gravità o di importanza, vorrei denunciare il fatto gravissimo per il quale Zizzari, sceso dall’auto, pur avendo dichiarato di essere spaventato e di non avere il coraggio di avvicinarsi a Davide (che si trovava per terra vicino al muro) ha iniziato a filmare una diretta su facebook, riprendendo mio figlio sull’asfalto, ormai privo di vita, con i carabinieri vicino e che in quel momento non hanno provveduto alla salvaguardia del corpo di mio figlio, oltraggiando i miei sentimenti e quelli dei miei famigliari, oltre che, più di tutto, mancando di rispetto alla dignità di mio figlio. Per di più, questo filmato ha iniziato a fare il giro del web, prima che noi venissimo a conoscenza dell’accaduto; questo soggetto ha poi anche provveduto prontamente il 24 marzo a rilasciare un’intervista sul Quotidiano di Puglia, nella quale sentitosi offeso e aggredito (da chiunque aveva visionato il filmato e quindi aveva commentato la sua azione, come disumana, crudele, immane e spietata) giustificava il tutto, generalizzando ed insinuando che nelle tarde ore i conducenti delle auto siano sotto l’effetto di sostanze che alterano lo stato, pensando così di discolparsi e con l’arroganza di reputarsi un esempio per tutti (sempre ammesso che sia lui il conducente dell’auto; questo dubbio mi sorge dal fatto che in un incidente così grave, questa persona non abbia subito nessun tipo di trauma se non un solo dito indolenzito e che non sia stato sottoposto ai test previsti dalla legge). Da una madre che crede nella giustizia, pronta a tutto pur di raggiungere la verità insieme alla sua famiglia più unita e più forte che mai, con la fiducia che le porgo, nel consegnare al più presto alla giustizia, i colpevoli di questa triste e intricata vicenda. Le porgo i miei distinti saluti

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