Ce n’è per tutti: per l’assessore al diritto allo studio della Regione Puglia, Sebastiano Leo, e la dirigente dell’Ufficio Scolastico regionale, Anna Camilleri, rei secondo la preside Rita De Vito di aver interrotto con lei i contatti dopo il 19 di ottobre scorso; per la Provincia di Brindisi che mai avrebbe spedito la documentazione per la procedura di contratto di locazione ex Fermi alla Cassa dei Ragionieri; per la collega Annamaria Quarta, in primis, dirigente al Belluzzi che li ospita “malvolentieri” secondo il racconto della De Vito, e più in generale per tutti gli altri docenti e dirigenti degli istituti scolastici provinciali per il mancato sostegno e “la scarsa sensibilità” mostrata nei loro confronti, fino ad arrivare agli alunni degli altre scuole e i loro genitori dai quali si aspettava scioperi e solidarietà pubblica per la condizione di emergenza in cui versa il Ferraris da più di un mese. La dirigente dell’Ipsia di via Adamello a Brindisi ha raccontato la sua verità in una conferenza durata più di un’ora tenuta sul piazzale antistante la vecchia e inagibile struttura. Con lei, che ha preannunciato battaglia legale per il diritto costituzionale allo studio dei suoi ragazzi, anche i genitori che paventano l’ipotesi di una class action ed eventualmente costituirsi parte civile qualora si ravvisassero responsabilità penali nel caso Ferraris.
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