Le prime parole pronunciate dal sindaco Riccardo Rossi dopo la sua elezione sono state dedicate proprio al “cambiamento della storia” di questa città, con l’introduzione di maggiore trasparenza ed efficacia dell’azione amministrativa. Tutto questo non può che passare anche attraverso la valorizzazione del ruolo dei consiglieri comunali, il cui compito è chiaramente insostituibile in una gestione democratica dell’ente locale.
Dopo più di sette mesi dal suo insediamento, però, questo governo cittadino è ancora all’anno zero in fatto di rispetto dei ruoli e di trasparenza dell’azione amministrativa. Manca il Piano triennale per la prevenzione della corruzione, mentre il lavoro delle commissioni consiliari viene totalmente ignorato da chi è alla guida di Brindisi. Basta dare una occhiata al sito internet istituzionale per rendersi conto che non si fa cenno alle commissioni consiliari, men che meno alla loro composizione. Ed ancora più grave appare il fatto che ad oggi non sono stati redatti e pubblicati i verbali delle commissioni. Il che significa che si svilisce totalmente il ruolo dei consiglieri comunali e si ignorano volutamente le determinazioni delle commissioni, visto che i verbali non esistono e quindi non vengono trasmessi all’Esecutivo.
E che dire, poi, del Consiglio Comunale… Fino ad oggi si è riunito solo per adempimenti assolutamente necessari, mentre non si ha traccia di sedute dedicate ad argomenti specifici, in maniera tale da raccogliere suggerimenti, anche da parte delle opposizioni consiliari.
Tutto questo fa riflettere sulla differenza abissale esistente tra il Rossi consigliere comunale di opposizione (che inondava gli uffici di richieste di consigli comunali monotematici) ed il Rossi sindaco, sempre più legato alla gestione delle quotidianità e poco rispettoso del ruolo di chi è stato eletto democraticamente per rappresentare i cittadini.
Avv. Carmela Lo Martire (BP)