LUPERTI RINUNCIA ALLA CANDIDATURA: “LO FACCIO SOLO PER LA MIA FAMIGLIA”. I CHIARIMENTI SULL’INCHIESTA

Due giorni dopo aver subito una perquisizione domiciliare, l’ex assessore e consigliere comunale Lino Luperti ha incontrato i giornalisti ed ha annunciato la rinuncia alla candidatura nelle prossime elezioni amministrative. Non sono mancati momenti di commozione, soprattutto quando ha pensato alla sua famiglia. “Io non avrei mai ritirato la mia candidatura, ma ho deciso di farlo per loro, per evitare a mia moglie e alle mie bambine una sofferenza di questa entità”.

Chiarito questo aspetto, Luperti ha detto che il suo è “un passo di lato” per consentire alla magistratura (nei cui confronti ha ribadito di nutrire piena fiducia) di acquisire gli elementi necessari a chiarire quanto accaduto. “Continuerò dall’esterno a seguire le vicende politiche e denuncerò chi proverà a compiere atti illegittimi, soprattutto in due settori: il Piano urbanistico generale e i rifiuti. Di me nessuno potrà mai dire di avermi dato un euro. Io vivo grazie ad un buon posto di lavoro e ad una attività commerciale”.

Luperti è andato giù duro nei confronti del Presidente della Provincia Domenico Tanzarella. “Lui è un presidente abusivo – ha aggiunto – e tutti gli atti da lui prodotti sono illegittimi. C’è già un ricorso al Tar del consigliere provinciale Continelli, mentre io ho presentato un esposto al Prefetto ed alla Procura della Repubblica. Il Prefetto ci ha risposto che la materia è complessa ed ha detto di aver coinvolto il Ministero degli Interni. Ma io ho scritto di nuovo perché il Prefetto deve bloccare una situazione del tutto irregolare. Grazie a questa situazione, si è proceduto anche ad una spartizione tra PD e Forza Italia per la Presidenza della STP. E mi meraviglio che un servitore dello Stato come il commissario prefettizio del Comune non si sia reso conto di aver legittimato una nomina proposta da un presidente della Provincia che, lo ripeto, io considero abusivo”.

Quanto all’inchiesta, ha chiarito che lui risponde di una richiesta alla Multiservizi per tagliare un albero sito sulla strada pubblica e che, quando è caduto, ha danneggiato la casa di un pediatra suo amico. E poi risponde anche della rimozione di un topo, sempre da parte di personale della Multiservizi. “Io ho sempre fatto politica mettendomi al servizio dei cittadini. Quindi non sono affatto pentito di aver chiesto interventi a beneficio della gente. Non mi sento un perseguitato dalla Magistratura, ma invito proprio i magistrati a stare attenti a ciò che ruota intorno a qualche personaggio”.

I giornalisti, alla fine, sono tornati a porre il problema della sua rinuncia alla candidatura. “Non me lo ha chiesto nessuno di fare un passo indietro. Sono stato io a decidere e – come già detto – l’ho fatto per la mia famiglia e per non creare imbarazzi alla mia coalizione”.

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