M5S – CONTRIBUTO STRAORDINARIO COVID MAI ELARGITO AI DISABILI GRAVISSIMI

Asl Brindisi

Contributo straordinario Covid ai disabili gravissimi e non autosufficienti. M5S: “A distanza di mesi in tanti non l’hanno ancora ricevuto. Quali sono le cause dei ritardi?”

Conoscere le cause dei ritardi nell’erogazione del contributo straordinario Covid ai disabili gravissimi e non autosufficienti e avere certezza dei tempi entro cui saranno erogate le somme. È quanto chiedono i consiglieri del M5S Rosa Barone e Marco Galante in una nota inviata al Dipartimento Salute regionale e alle asl pugliesi.

Con determina dirigenziale dello scorso 20 maggio è stato approvato l’avviso per la presentazione delle domande per la richiesta di un contributo economico straordinario in favore di persone in condizione di gravissima non autosufficienza. Per la presentazione delle istanze sulla piattaforma online dedicata erano state fissate due finestre: la prima dal 27 maggio 2020 al 26 giugno 2020  per chi fosse già in possesso di un Codice Famiglia, la cui condizione di gravissima non autosufficienza fosse stata già accertata nell’ambito di procedure simili sulla stessa piattaforma; la seconda dal 9 giugno 2020 al 9 luglio 2020 per le persone la cui condizione di gravissima non autosufficienza non fosse invece già stata accertata nell’ambito di procedure simili sulla stessa piattaforma. Il contributo è pari a 800 euro mensili per 7 mensilità a partire dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 luglio 2020, per un importo massimo pari a 5.600 euro.

A distanza di mesi dalla presentazione delle domande dichiarano i pentastellati – ci sono pervenute numerose segnalazioni da cittadini residenti nelle diverse province pugliesi in merito alla mancata erogazione degli importi. Parliamo di somme necessarie a garantire l’assistenza ai disabili, tanto più nella situazione epidemiologica attuale che ha causato criticità nell’accesso ai servizi sanitari, sociosanitari e sociali. Le domande, una volta presentate, sono state prese in carico dalle asl di riferimento per la successiva fase istruttoria, per questo chiediamo alle aziende sanitarie e al Dipartimento Salute il perchè di questi ritardi. Le famiglie non possono continuare ad aspettare, senza ricevere alcuna informazione e senza sapere quando riusciranno ad ottenere semplicemente quanto gli spetta”.

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