MEVOLI (FDI): SULL’EX DELEGAZIONE DEL CASALE RESPINGIAMO OGNI ACCUSA DI XENOFOBIA

“Abbiamo assistito negli ultimi giorni ad uno scambio di accuse tra l’amministrazione comunale ed alcuni comitati di cittadini del quartiere casale e del villaggio pescatori, incentrati sulla trasformazione dell’ex delegazione comunale in centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati”.

“A volte i toni sono stati particolarmente aspri, e da parte di alcuni rappresentanti istituzionali si è voluto sprezzantemente liquidare il motivo della protesta affibbiandogli l’etichetta, scontata e stantia, di ^rifiuto razzista di alcuni minori stranieri^”.

Ad onor del vero va detto che già in passato l’intero centrodestra aveva manifestato in tal senso, supportando la richiesta di non utilizzo della ex delegazione, che ospitava una postazione del 118 a supporto dei quartieri casale, paradiso, e della fascia costiera a nord della città, e richiedendo all’amministrazione Rossi di individuare un’altra struttura sulla quale indirizzare la richiesta di finanziamento finalizzata alla realizzazione dell’opera.”

E’ quanto scrive il commissario cittadino di Fratelli d’Italia Brindisi, Cesare MEVOLI, responsabile regionale del dipartimento “Legalità Sicurezza e Immigrazione”, che così continua:

“Non è possibile che, ogni qual volta  qualcuno intavoli una discussione che riguarda la presenza di immigrati sul territorio, debba scattare l’accusa di essere razzisti, xenofobi ed intolleranti, unico argine possibile per tacitare quanti, lungi dall’essere realmente ciò che una sinistra a corto di idee descrive, vorrebbero invece affrontare un argomento dannatamente importante e dargli soluzioni non arraffazzonate, ma serie, durature, compatibili con il territorio, e soprattutto non a discapito dei cittadini residenti”.

“ E’ sempre opportuno ricordare a questi “soloni della tolleranza”, che fù l’amministrazione di centrodestra del Sindaco Mennitti, con  lo scrivente che all’epoca ricopriva l’incarico di Assessore alle Politiche Sociali, ad accorgersi che decine di immigrati dormivano da mesi nei giardinetti della stazione ferroviaria, immersi nei loro escrementi e nel loro pattume, cucinando tra le siepi  e lavando gli abiti alla fontanella accanto, e che fu su nostro impulso che l’ex macello comunale, adibito a deposito di masserizie, fu trasformato in dormitorio, – con i letti del Di Summa donati dalla asl, e con la vigilanza e la colazione offerti dalla Caritas – , e non ci risulta che dal lontano 2004 ad oggi, si sia voluto o potuto dare una sistemazione più dignitosa al dormitorio di via provinciale San Vito, divenuto negli anni un “bubbone” da eliminare non appena torneremo al governo della Città”

“Respingiamo quindi al mittente ogni accusa di xenofobia, e ribadiamo al sindaco Rossi che, prima ancora di richiedere finanziamenti per realizzare opere da adibire all’ospitalità di immigrati, se pur minori, non presenti sul territorio e quindi da sradicare dalle attuali residenze per portarli in citta’, si sia attenti alla salute dei propri concittadini, soprattutto alla luce della dichiarazione della asl che ha ritenuto non adatti allo spostamento del 118 i locali individuati presso la scuola Calò”, conclude Mevoli.

Ancora una volta si maltrattano i cittadini di Brindisi, e non esiste nessun loro difensore a palazzo di Città disposto a prenderne le difese”.

Cesare MEVOLI

Commissario cittadino

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