MISURE DI CONTENIMENTO – LA CONFESERCENTI SCRIVE AL PRESIDENTE CONTE

Spettabile:
Avv. Giuseppe Conte
Presidente del Consiglio dei Ministri
c/o Prefettura di Brindisi
Piazza Santa Teresa
72100 Brindisi
E p.c. dott.ssa Erminia Cicoria
Vice Prefetto Vicario di Brindisi
Brindisi, 30/10/2020
Oggetto: DPCM del 24 ottobre 2020 – Misure di contenimento alla diffusione del Covid-19.
Pregiatissimo sig. Presidente Conte,
in considerazione del comune obiettivo di contenere la diffusione della pandemia in atto, il nuovo
DPCM del 24 ottobre 2020 richiede alcune precisazioni e considerazioni, per garantire il corretto
funzionamento delle attività imprenditoriali c.d. di “Vicinato” e, in particolare, dei Pubblici Esercizi.
Pur nella piena consapevolezza della grave emergenza sanitaria che stiamo vivendo, la scrivente
Associazione non può non esprimerle, a nome dei nostri imprenditori, una forte preoccupazione per
la tenuta economica e sociale della nostra Provincia e dell’intero sistema paese.
Una preoccupazione che si accompagna alla considerazione dell’enorme sforzo compiuto da tutti gli
“Esercizi di Vicinato” per adeguare l’organizzazione interna del lavoro alle prescrizioni del Comitato
Tecnico Scientifico, per essere oggi protagonisti e strumento di garanzia delle prescrizioni
precauzionali a tutela della salute pubblica e argine contro la diffusione del COVID-19.
A tale riguardo, pur comprendendo le preoccupazioni del Governo, vorremmo manifestare la totale
condivisione del “settore Pubblici Esercizi” alle prescrizioni del solo servizio al tavolo fino alle ore
24.00, così come previste nel DPCM 13/10/2020 e ribadire come, invece, la chiusura anticipata alle
ore 18.00 di tali attività rischia di avere un effetto contrario a quello da tutti sperato.
È infatti indubbio che, nel rispetto delle prescrizioni Tecnico-Scientifiche e con il solo servizio al
tavolo, il naturale bisogno di socialità dei cittadini venisse pienamente soddisfatto nel rispetto delle
esigenze di controllo e tutela della salute pubblica.
L’attuale regolamentazione, invece, rischia di lasciare insoddisfatto questo bisogno di interazione
sociale o, peggio, che lo stesso venga espresso, soprattutto dai tanti giovani, in maniera spontanea,
degenerando nel conseguente affollamento di strade, piazze e vicoli, di difficile controllo da parte
dell’autorità preposta e le cui conseguenze sarebbero disastrose per tutti.
Tanto premesso, siamo con la presente a richiedere di voler considerare il ruolo dei nostri Pubblici
Esercizi quale indispensabile presidio a contrasto della diffusione del virus ed a voler quindi
riconsiderare la necessità di ripristinare l’orario di servizio al tavolo fino alle ore 24.00.
Sperando di poter contribuire insieme a superare questo difficile momento, porgiamo cordiali saluti.

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