Morire investito da un pirata della strada al rientro dal lavoro
Lamine Barro, 28 anni, originario del Senegal, è stato travolto e ucciso mentre tornava a casa in bicicletta dopo una giornata di lavoro. A investirlo è stato un pirata della strada che non si è fermato a soccorrerlo e si è dileguato. Lamine ha lavorato duramente nei campi del Brindisino, e più di recente nel settore della ristorazione, nel centro storico di Mesagne. Stava costruendo un futuro per la sua famiglia, per sua moglie e per il figlio minorenne, rimasti nel suo Paese d’origine.
Lamine, giusto il primo maggio, lascia per sempre la moglie e i suoi due figli.
È rimasto a terra per due ore senza ricevere soccorso. Non l’ha soccorso chi lo ha investito e, forse, neanche altri che saranno passati per caso davanti alla sua bicicletta e al suo corpo martoriato.
Lamine non cercava la morte. Lamine cercava lavoro, non un lavoro ma due, perché i salari sono bassi e non bastano per mantenere una famiglia. Invece ha perso la vita, inconsapevole, al suo rientro a casa.
Senza una guerra è stato falciato, come succede a migliaia di palestinesi a Gaza per mano dell’esercito israeliano di Netanyahu.
Purtroppo, la vita dei poveri e dei deboli, per i prepotenti, non ha nessun valore.
Angelo Leo
Rifondazione Comunista Brindisi