Da Palazzo di città sono partite nei giorni scorsi più di diecimila (ma c’è chi afferma che potrebbero essere addirittura 14.000) “avvisi bonari” riferiti a contravvenzioni elevate dalla Polizia locale nell’anno 2018. Formalmente si tratta di multe non pagate dai cittadini e che l’ente locale invita a saldare prima di intraprendere il recupero attraverso un decreto ingiuntivo. In realtà, la storia è molto più complessa e coinvolge il trasferimento delle competenze da una società esterna (per la riscossione) a quella interna, con il caos che si può immaginare. E non è tutto! Nei mesi scorsi il sistema informatico comunale ha avuto dei problemi e quindi è stato necessario reinserire molti dati, tra cui quelli delle contravvenzioni elevate nel 2018 e nel 2019. A quanto pare, tantissime ricevute di pagamento delle multe pagate regolarmente dagli automobilisti sarebbero rimaste nei cartoni e quindi c’è il rischio concreto che anche chi ha pagato le multe riceva l’avviso bonario. In tal caso – ed è questo il problema – dovrà ritrovare la ricevuta del pagamento e recarsi presso il Comando della Polizia Locale per chiedere l’annullamento dell’avviso. Ma potrebbero essere in tanti a non farlo (sicuri di aver pagato) e quindi si potrebbe determinare un immenso contenzioso, con gravi danni economici per il Comune di Brindisi e con ingiustificati fastidi per i cittadini.
Possibile che non si riesca ad ammetere che c’è stato qualcosa che non ha funzionato? Possibile che debba essere sempre il cittadino a discolparsi per cose non commesse (vedi mancato pagamento di una contravvenzione)?