In via del Mare sono ripresi i lavori per la realizzazione di quello che noi abbiamo ribattezzato “Muro della vergogna”. Squadre di operai stanno eseguendo quanto disposto dall’Autorità Portuale di Brindisi e cioè una recinzione in cemento (parte di sotto), cor-ten (parte centrale) e polietilene (parte superiore). Il tutto, mantenuto da una struttura in cor-ten. Del tanto sospirato cristallo neanche l’ombra in quanto l’Autorità Portuale, confortata da una decisione assai discutibile del Consiglio di Stato, ha avuto il via libera per completare la recinzione ignorando le istanze della città rappresentate dall’Amministrazione Comunale.
Al di là dell’aspetto puramente estetico (che è comunque importante, visto che si tratta di una parte del centro storico, di recente interessata da un costoso intervento di riqualificazione urbana), ci sono due enormi criticità: il cor-ten è una sorta di metallo che assume una colorazione identica alla ruggine. Tale materiale, però, non può essere collocato a ridosso del mare ed invece a Brindisi dove lo collocano? A due passi dal mare…. La seconda criticità è rappresentata dall’utilizzo di polietilene. In breve tempo i pannelli diventeranno opachi e non sarà più possibile ammirare il mare.
Una vergogna rispetto alla quale nessuno batte ciglio. Sarebbe bastato far vedere questo scempio a chi da pochi giorni è alla guida anche del porto di Brindisi (il Presidente Ugo Patroni Griffi) ed invece tutto si consuma nel silenzio assordante.
