NEL BATTI E RIBATTI DEL DOPO-NOMINA DELLA GIUNTA, D’ATTIS RISPONDE A NOI CENTRO

Ecco la nota di Mauro D’Attis, capogruppo di Forza Italia:

“Ho ricevuto, in privato e sui social, decine di messaggi di sdegno e solidarietà per l’attacco personale che ho ricevuto attraverso un comunicato. E molti mi hanno chiesto di rispondere.

Lo faccio tentando di tenermi lontano dalle cattiverie e pensando che, anche a Brindisi, il bene sovrasterà il male.

L’accusa è di essere stata una promessa mancata della politica. E questo ci può pure stare. Ho sempre fatto politica con passione e sono sempre stato pronto tanto alle vittorie quanto alle sconfitte.

È invece offensivo, nei miei confronti e nei confronti degli oltre 500 elettori, solo già immaginare che io non possa intervenire come consigliere di opposizione in quanto subentrato dopo le dimissioni del mio candidato Sindaco, l’amico Nicola Massari.

È come se io dicessi che il giovane consigliere Ribezzo, di Noi Centro, non fosse titolato a intervenire perché subentrato da primo dei non eletti a un consigliere divenuto assessore e per questo dimessosi. Non lo penso e non lo direi mai. Sarebbe un cattivo esempio soprattutto ai giovani.

Svolgo con impegno e passione anche il ruolo nel Comitato delle Regioni a Bruxelles e non credo di aver mai lesinato sforzi per “dare” qualcosa alla mia città.

Nella prossima primavera, a Brindisi, il PPE, su mia proposta, si riunirà in un seminario sui trasporti che spero possa rappresentare una occasione di crescita per la città e i suoi interessi economici.

Sono all’opposizione non per principio ma per mandato elettorale e, soprattutto, perché non condivido questo modo di amministrare il Comune di Brindisi. E non credo di essere da solo a pensarla così.

Detto ciò, posso stare sereno con la mia coscienza e spero lo siano anche i miei elettori: 20 anni di attività politica e amministrativa, tra alti e bassi, intaccata solo da considerazioni sulla mia carriera che nulla hanno a che fare con il tema principale che è quello del bene pubblico.

Infine, sono evidentemente messe in discussione le mie capacità e il mio impegno a livello europeo. Non so da dove derivi questa improvvisa conclusione. Eppure, soltanto poco più di un mese fa, un autorevole rappresentante del movimento politico che scrive mi invitava a imbarcarmi in maggioranza in cambio di una “delega all’Europa”. La risposta? Ho gentilmente rifiutato perché non mi sembrava di perseguire il bene pubblico”.

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