Negli ultimi tempi assistiamo a un progressivo impoverimento del confronto politico nella nostra città. Alcuni
comunicati delle forze di opposizione si distinguono per toni e contenuti inaccettabili, pieni di insulti e affermazioni
prive di fondamento. Un atteggiamento che, se non fosse così dannoso per il dibattito pubblico, sembrerebbe
frutto di improvvisazione e dilettantismo.
Purtroppo, intervengono spesso anche coloro che, per la responsabilità del loro passato amministrativo,
dovrebbero mantenere maggiore prudenza. Parliamo di figure politiche che hanno attraversato negli anni tutti gli
schieramenti, passando dal centrodestra al centrosinistra, alla ricerca di posizionamenti e candidature, spesso
senza un vero progetto per la città ma mossi da logiche personalistiche.
C’è chi ha governato Brindisi e ne porta il peso delle scelte, chi oggi critica ma ieri ha contribuito a costruire i
problemi, chi agisce più per interesse personale che per visione politica. Alcuni sono rimasti ai margini per
decisione degli elettori, ma continuano ad animare le polemiche dall’esterno, rappresentando — forse — interessi
che nulla hanno a che fare con il bene pubblico.
Per alcuni, la politica è diventata un mestiere a cui restare aggrappati attraverso i gettoni di presenza. Ma la
politica, per chi la vive seriamente, è ben altro: è una missione al servizio della comunità, un impegno per
migliorare la qualità della vita e l’occupazione, soprattutto in una città complessa come Brindisi.
Riconosco invece nel Partito Democratico, e in particolare nel capogruppo Francesco Cannalire, una crescita
politica significativa. In molte occasioni, i suoi interventi sono stati costruttivi e orientati al dialogo. A volte, però,
anche lui scivola in attacchi privi di contenuto, che rischiano di indebolire un confronto che dovrebbe restare sul
merito delle questioni.
Non va dimenticato, tuttavia, che le stesse critiche oggi rivolte al centrodestra erano perfettamente sovrapponibili a
quelle emerse durante l’amministrazione Rossi, contraddistinta da rimpasti continui, da assessori esterni alla città
e da profonde divisioni interne alla maggioranza. Il risultato fu l’isolamento dell’allora sindaco e la scelta di non
ricandidarlo, affidandosi poi a un’alleanza con il Movimento 5 Stelle: una scelta che rappresentò, nei fatti, il
fallimento di quell’esperienza.
Oggi la maggioranza di centrodestra è composta da anime diverse, portatrici di culture e sensibilità politiche
differenti, ma unite da un patto di responsabilità per Brindisi, affidato al Sindaco Giuseppe Marchionna. Le
dinamiche interne esistono, come in ogni coalizione ampia, e fanno parte di un normale percorso politico che mira
a trovare sintesi e risposte concrete per la città.
Il ruolo dell’opposizione è fondamentale e va tutelato, ma non può scadere nel personalismo, nella polemica sterile
o nel moralismo. È naturale e legittimo che all’interno della maggioranza vi siano confronti, riequilibri e richieste di
rappresentanza: ciò avviene ovunque con questo sistema elettorale.
Caro Francesco, questo è un tempo particolare, per Brindisi e per il mondo. Mi piace ricordare una frase della
tradizione brindisina: “Le sciabole sono appese e i foderi fanno la guerra”. È il segno di un’epoca confusa, che
però ci chiede lucidità e responsabilità.
Non servono moralismi, né eroi solitari. Serve invece un confronto serio e leale tra tutte le forze responsabili, per
aiutare Brindisi a superare le difficoltà e costruire un futuro migliore per i nostri figli e per le nuove generazioni.
Claudio Niccoli
Segretario Provinciale – Casa dei Moderati