Ormai si fa un gran parlare della violenza degli acquazzoni che si abbattono sulle nostre regioni. Non è più come prima e di questo prima o poi bisognerà farsene una ragione. E’ evidente, però, che sarà necessario adottare ogni strumento possibile per limitare i rischi.
Un problema che si è riproposto con forza durante l’ultimo nubifragio che si è abbattuto sulla provincia di Brindisi sabato scorso. Una pioggia fortissima, in alcuni momenti mista a grandine, con le statali di collegamento tra Brindisi e Bari e Brindisi e Taranto che si sono trasformate in immensi laghi dove era diventato pericolosissimo procedere la marcia, sia pure a passo d’uomo. In particolare, sulla Brindisi Taranto c’è il tratto tra Francavilla Fontana e Mesagne dove si creano dei pericolosissimi avvallamenti e c’è il rischio concreto di perdere il controllo del veicolo. Si tratta di strade statali dove l’Anas interviene periodicamente per il rifacimento del tappeto di bitume, ma davvero risulta incomprensibile il mancato drenaggio della sede stradale, D’accordo, si tratta di asfalto tradizionale e non drenante, ma in molti tratti mancano anche le pendenze e la sede stradale si trasforma in immense piscine dove è facilissimo uscire fuoristrada, con conseguenze drammatiche per gli automobilisti.
Purtroppo di tutto questo nessuno parla, neanche le amministrazioni locali interessate, ma è inimmaginabile che non si corra ai ripari, anche in considerazione del fatto che questi temprali così violenti diventano sempre più frequenti.