NUOVO OSPEDALE MONOPOLI/FASANO – AMATI: INGIUSTIFICATO E ILLOGICO: PROROGA CALCOLATA PER COVID IN UN PERIODO IN CUI IL VIRUS NON C’ERA NEMMENO A WUHAN

Nuovo Ospedale Monopoli-Fasano, Amati: “Ingiustificato e illogico: proroga calcolata per Covid in periodo in cui il virus non c’era nemmeno a Wuhan”

“Nella determinazione del Collegio tecnico consultivo c’è un punto ingiustificato e illogico segnalato finalmente dalla Asl: i 322 giorni di proroga sono stati assegnati calcolando gli effetti del Covid in periodi di lavorazione in cui il virus non era comparso nemmeno a Wuhan. Una conclusione illogica che se non fosse tragica sembrerebbe comica. In attesa delle relazioni finali sul provvedimento del CTC è stata fatta dunque un’amarissima chiarezza sul punto e prendiamo atto che la nuova data di fine lavori è prevista per il 25 aprile 2023, salvo ovviamente tutte le iniziative più risolute che la Asl intenderà assumere. Ora non si perda altro tempo, sarebbe un delitto nei confronti della povera gente”.

Lo dichiara il presidente della Commissione bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“I lavori per la costruzione del nuovo ospedale furono consegnati l’11.12.2018. Come si può imputare al Covid il ritardo accumulato nei lavori anche nel periodo che va dal dicembre 2018 al marzo 2020, ossia prima della sospensione lavori per Covid? E se pure si volesse fingere per un attimo di vivere in Cina e considerare che a Wuhan il virus sul paziente zero fu diagnosticato nel dicembre 2019, come fece l’impresa appaltatrice a rallentare per Covid addirittura nell’anno precedente? Evidentemente sulla base di una profezia, che purtroppo il CTC ha ritenuto fondata, assegnando la proroga con un calcolo matematico che tiene in considerazione tutti i giorni contrattuali di lavorazione, compresi quelli di circa 15 mesi precedenti al Covid.
Questa vicenda è del tutto illogica e pure abnorme, per cui spero che la Asl vigili con estrema attenzione sul seguito dei lavori e sulla prossima decisione del CTC, attesa tra quindici giorni su ulteriori due quesiti strettamente connessi a quelli già determinati e che hanno portato alla conclusione di 322 giorni ulteriori e circa 8milioni di euro, oltre i 90 giorni assegnati per lavori aggiuntivi, su cui ancora non si riesce a capire l’incidenza in termini d’interferenze con i lavori del contratto principale.
Vigilare sui lavori del CTC, impiegando le migliori professionalità giuridiche e tecniche, è il modo migliore per evitare eventuali e ulteriori sprechi di risorse tratte dalle tasse dei cittadini.
La nuova data di fine lavori è stata dunque fissata per il 25 aprile 2023, il giorno in cui si celebra la liberazione, una data in cui spero riusciremo a liberarci da un gravissimo problema di carenza e da mille contorcimenti amministrativi che non fanno mai onore alle pubbliche amministrazioni e al mondo delle imprese.
È stato inoltre consegnato il cronoprogramma sulle attività per l’acquisto di arredi e attrezzature, su cui non accorderemo comprensione per nessun giorno in più giustificato da lungaggini e inerzie burocratiche, perché alla data del 25 aprile 2023 il nuovo ospedale deve essere pronto per l’apertura e non candidato a un dispendioso e ulteriore procedimento per renderlo funzionale”.

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