OCCUPAZIONE – LE ILLUSIONI DI ACT BLADE, EDISON E FALK…

Dire che la situazione legata al futuro di Brindisi è quantomeno problematica è anche dire poco. Gli investimenti annunciati un anno fa stanno venendo meno ed altri si presentano problematici, tanto da non consentire di fare previsioni su eventuali ritorni occupazionali.

Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato di ACT Blade, una star-up che sulla banchine di Sant’Apollinare avrebbe dovuto costruire pale eoliche di ultima generazione Un investimento di cui non si parla più ormai da qualche tempo. Da quando, cioè, non sono giunte conferme di un cofinanziamento statale.

Per quanto riguarda Edison, invece, il finanziamento pubblico è assicurato attraverso i fondi del PNRR, ma questa volta è stato il consiglio comunale a imporre una frenata per ottenere legittime maggiori garanzie sul piano della sicurezza e sulla effettiva possibilità di far rimanere polifunzionale il porto della città. Adesso la partita passa nelle mani della Regione e dei Ministeri interessati che dovranno probabilmente riesaminare il tutto prima di confermare la validità delle autorizzazioni concesse.

L’altro grande investimento su cui si era puntato con enormi aspettative era quello annunciato da Falk che proprio qui a Brindisi avrebbe voluto realizzare una filiera dell’eolico offshore, con tangibili ritorni economici ed in termini di posti di lavoro.

Poi, come è ben noto, il gruppo ha scelto Taranto dove evidentemente sono state individuate condizioni più agevoli per l’investimento e quindi a Brindisi resterà unicamente ciò che ruota intorno ad una semplice collocazione in mare aperto delle gigantesche torri eoliche. Stiamo parlando di investimenti di gran lunga inferiori e molti meno posti di lavoro.

Insomma, zero su tutti i fronti, almeno per il momento. E nel frattempo si avvicina la scadenza del 2025 quando la centrale Enel Federico II cesserà definitivamente di funzionare, anche in questo caso con la morte dell’indotto che vi ruota intorno. Insomma, un quadro drammatico che richiederebbe interventi già attuati in altre aree di crisi del paese.

Mimmo Consales

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