ORMAI E’ GUERRA NELLA GESTIONE DELLA SANITA’ PUBBLICA BRINDISINA

Ormai è guerra senza esclusione di colpi tra direzione generale dell’Azienda sanitaria di Brindisi e tutte le organizzazioni che rappresentano i medici, a partire proprio dall’Ordine professionale.

Che la situazione in cui versa la medicina di emergenza-urgenza in questa provincia fosse gravissima lo si era capito ormai da tempo, anche se le denunce di rappresentanti politici e sindacati sono state a lungo del tutto ignorate da chi aveva il compito di fornire risposte operative ad uno stato di crisi che rischia di mettere a repentaglio la salute dei cittadini.

Le carenze di organico nei pronto soccorso sono drammatiche, a partire dall’ospedale Perrino dove si rivolgono i cittadini dell’intera provincia, soprattutto per situazioni di una certa gravità.

Quando l’acqua ha raggiunto il collo l’Asl di Brindisi si è rivolta al dipartimento salute ed all’assessore regionale alla sanità per chiedere che venisse riconosciuto lo stato di emergenza e quindi l’autorizzazione ad agire in deroga ai criteri ordinari.

Il che significa, però, ritrovarsi nei pronto soccorso medici che non hanno una specializzazione sull’emergenza-urgenza e quindi non sono in grado di assicurare l’efficienza richiesta in situazioni di grave difficoltà.

Da qui la decisione dell’Ordine dei medici a livello locale e regionale di contestare apertamente questa scelta dell’Asl e della Regione. Un atteggiamento condiviso da tutti i sindacati che hanno inviato al direttore generale dell’Asl di Brindisi, all’assessore regionale Rocco Palese, al dipartimento Salute ed al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano un atto di diffida ed una contestuale richiesta di revoca dello stato di emergenza. Il tutto, per impedire all’Asl di mettere in pratica lo smembramento dei reparti per rinforzare i pronto soccorso.

Il direttore generale Flavio Roseto prova a smorzare le polemiche, parlando solo di un periodo limitato nel tempo, ma è ben noto a tutti che la carenza di personale medico non si risolve dall’oggi al domani. Ecco perché la situazione in cui versa la sanità brindisina preoccupa e non poco chi potrebbe avere la necessità di fare ricorso alle strutture ospedaliere.

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