Definire farneticanti le dichiarazioni rilasciate dal direttore sanitario dell’ospedale Perrino di Brindisi Antonino La Spada è anche poco. A margine di un convegno svoltosi presso la sala convegni dell’Asl, il dott. La Spada, rispondendo alle domande dei colleghi sul persistere del problema dell’acqua gialla che esce fuori dai rubinetti dell’ospedale, ha detto a chiare lettere che i giornalisti dovrebbero avere un rimorso nel descrivere le negatività dell’ospedale di Brindisi e che, in sostanza, non hanno coscienza.
“Voi dovete fare notizia – ha detto La Spada – dipingete sempre l’ospedale come un bicchiere mezzo vuoto. Quanto all’acqua gialle, è un problema ferroso – ha aggiunto – che stiamo risolvendo. Ma non è acqua sporca”.
Il dott. La Spada farebbe bene a porsi lui un problema di coscienza, soprattutto quando non porta le carte alla Procura della Repubblica quando si rende conto che alcuni primari tengono le stanze chiuse mentre alcuni pazienti sono costretti a trasferirsi in altri ospedali e qualcuno ci rimette la vita. E si faccia venire qualche rimorso anche quando va a far visita ai suoi colleghi del pronto Soccorso, dove c’è una situazione intollerabile, da terzo mondo, con medici e infermieri incolpevoli che rischiano di essere aggrediti da gente esasperata da attese di ore ed ore. E si metta una mano sulla coscienza anche quando parla di “acqua non sporca”. Sappiamo tutti che proprio La Spada ha fatto circolare una comunicazione al personale, invitando ad indossare la mascherina quando utilizza quell’acqua. E i pazienti sono costretti ad arrangiarsi alla meglio, pur di non lavarsi con quello che esce dai rubinetti. Mostri alla stampa – e quindi ai cittadini – le ultime analisi di quell’acqua, spieghi cosa sta facendo l’Asl per risolvere il problema e soprattutto da cosa è stato provocato.
Lo aspettiamo con ansia, nell’interesse dei cittadini. Altro che “problemi di coscienza”.
Mimmo Consales
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