OSTUNI, A PALAZZO ROMA ETTORE BASSI È «IL SINDACO PESCATORE»

OSTUNI, A PALAZZO ROMA ETTORE BASSI È «IL SINDACO PESCATORE»

Ettore Bassi è il «Il sindaco pescatore». L’attore pugliese, uno dei grandi beniamini del pubblico teatrale e televisivo, rifà i passi di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica brutalmente assassinato undici anni fa. Le “infinite emozioni” di Palazzo Roma a Ostuni questa volta passano da una storia di coraggio, in arrivo venerdì 29 ottobre, con inizio alle ore 20.30. Il costo del biglietto è di 30 euroridotto bambini 4-12 anni, 12 euro. I ticket sono disponibili presso la reception di Palazzo Roma negli orari di apertura e online su www.apuliaticket.it/palazzoroma. L’ingresso è consentito solo con green pass.

Al centro della scena la storia di un eroe moderno, un visionario capace di ascoltare i suoi sogni prima di tutto: un esempio che diventa memoria e la memoria che si trasforma in messaggio, soprattutto per le nuove generazioni. Il 5 settembre 2010 sette colpi di pistola ponevano fine alla vita di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore. Circa dodici anni prima Angelo, ancora solo pescatore, stanco del degrado e dell’incuria in cui il suo paese e il suo mare erano sprofondati, aveva deciso di impegnarsi in prima persona. Studiando durante le lunghe notti passate in mare, sacrificando il poco tempo libero concesso da un lavoro faticoso, aveva deciso di candidarsi a sindaco.

La sua semplicità, unita a un carisma innato, aveva convinto la gente di Pollica e della sua maggiore frazione, Acciaroli, nel cuore del Cilento, ad eleggerlo. Il programma era semplice, «per andare avanti bisognava tornare indietro», recuperare cioè i valori del passato, far tornare Acciaroli agli splendori di una volta. La politica della legalità e del rispetto per l’ambiente. La politica dell’ascolto e del darsi da fare per risolvere i problemi. La politica che dà fastidio ai potenti e ai farabutti. In poco tempo Vassallo aveva compiuto una vera e propria rivoluzione culturale, trasformando un villaggio di pescatori in paradiso per i circa ventimila turisti che lo frequentavano ogni estate.

Purtroppo questo improvviso benessere, questa ricchezza repentina avevano attirato ad Acciaroli anche gli speculatori, gli imprenditori collusi con la malavita, gli spacciatori: la camorra. Angelo si schiera contro questi poteri in prima persona, spesso da solo. Per questo viene ucciso, lasciando nella disperazione una comunità intera.

L’operato da onesto amministratore di Angelo Vassallo è raccontato dal fratello Dario nell’omonimo libro (da cui è tratta la drammaturgia dello spettacolo, insieme ai racconti di chi lo ha conosciuto) che affronta i temi dell’ingiustizia, della lotta all’illegalità e alla criminalità organizzata in una regione come la Campania. La storia di un eroe che nella normalità di una vita ambientata in uno dei luoghi più belli d’Italia, scrive un esempio straordinario da fissare nel tempo. Sua, tra le tante, l’iniziativa della dieta mediterranea inserita dall’Unesco tra i patrimoni orali e immateriali dell’umanità. Il tragico epilogo porta, infine, verso una profonda e amara riflessione che provoca in qualsiasi spettatore forti emozioni.

Lo spettacolo è un modo per ricordare il suo impegno, cercando di avvicinare il pubblico a un tema delicato come quello della lotta alla mafia e, come spiega Ettore Bassi, di «smuovere le coscienze al fine di farle uscire dalla condizione di omertà e di soggiogamento». L’attore si è recato ad Acciaroli «per respirarne l’aria – dice – e trarne magari ispirazione, scrutare le facce della gente e parlare con loro. Lo spettacolo prende vita sia in teatri sia in spazi culturali, ma mi piace portarlo anche nelle piazze e nelle scuole, permettendo al messaggio finale di arrivare a tutti».

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