Otto firme per tentare di sfiduciare uno dei pochi che fa politica…

Detto con molta franchezza, siamo poco interessati alle beghe interne delle forze politiche, men che meno quelle del Comune di Brindisi dove sinceramente di politica se ne fa poca e non sempre di livello accettabile. Ma la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del presidente di una Commissione consiliare merita gli onori della cronaca, soprattutto se la “vittima” è uno dei pochi che riesce a conquistarsi qualche titolo di giornale grazie alle sue iniziative. Stiamo parlando del consigliere comunale Roberto Quarta che ha già subito un tentativo (andato a vuoto) di essere espulso dal gruppo consiliare del suo partito, Fratelli d’Italia. Ciò nonostante, ha continuato ad assicurare il proprio sostegno al sindaco Marchionna ed ha votato gran parte delle delibere proposte dalla maggioranza di centro destra. E’ sua, inoltre, l’iniziativa – proposta sin dalla campagna elettorale – di far pagare le tasse dovute da chi usufruisce del sottosuolo per far passare le condotte (gestori di energia e di telefonia). Il che adesso si è tradotto in un provvedimento condiviso da tutti e che porterà indubbi vantaggi al bilancio comunale. Quanto alla decisione di intitolare un viale al compianto sindaco Mimmo Mennitti, poi, magari in molti l’avranno pensato, ma lui lo ha fatto proponendo questa scelta al consiglio comunale che ha approvato all’unanimità e adesso si aspetta solo che si completi l’iter burocratico.

Certo, Quarta non è uno che la manda a dire e soprattutto è uno che non è incline al pieno rispetto delle regole di partito, ma questo Fratelli d’Italia lo sapeva anche prima di candidarlo nella sua lista.

Oggi, poi, il colpo di mano, con la mozione di sfiducia “perché è venuto meno il rapporto fiduciario” ed a firmare la sfiducia sono stati i consiglieri Maurizio Colella, Caterina Cozzolino, Nicola Di Donna, Cosimo Elmo, Veronica Mastrogiacomo, Alessandro Miceli, Antonio Monetti e Maria Lucia Vantaggiato.

Immaginiamo, a questo punto, l’imbarazzo del sindaco Marchionna anche perché quando – in due diverse sedute consiliari – prima Forza Italia e poi Fratelli d’Italia hanno tentato di far mancare il numero legale Roberto Quarta era al suo posto, tra i banchi della maggioranza.

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