Mentre si continua a condannare il gesto vigliacco di chi ha appiccato il fuoco all’interno del PalaMelfi, emerge una chiara responsabilità della Natuna, la società romana che ha in gestione anche questo impianto sportivo. Così come previsto nell’offerta di gara, infatti, la società avrebbe dovuto realizzare una serie di opere aggiuntive, tra cui l’impianto di videosorveglianza del PalaMelfi. Ed invece, per anni queste opere non sono state realizzate, più volte è stato rivisto il cronoprogramma e, a pochi giorni dalla scadenza del contratto, prevista per il 19 febbraio, si deve constatare che poco o nulla è stato fatto. Con l’impianto di videosorveglianza forse i teppisti sarebbero stati scoraggiati o, nel peggiore dei casi, sarebbero state offerte delle immagini alle forze dell’ordine per gli aspetti investigativi. Ed invece niente di tutto questo. Va detto che adesso i lavori di ripristino sono a carico della Natuna, sulla base dell’articolo 7 del capitolato d’appalto (atti vandalici).
L’Amministrazione Comunale, a questo punto, farebbe bene a nominare per la seconda volta una commissione interna per la verifica di tutte le inadempienze contrattuali della Natuna (tale lavoro è già stato fatto negli anni scorsi e per effetto di ciò si procedette con una rivisitazione del cronoprogramma), in maniera tale da trattenere gli importi dai canoni in sospeso o dalla fidejussione rilasciata alla firma del contratto.
Il tutto, nelle more di cominciare a pensare al futuro. A diciannove giorni dalla scadenza del contratto è assurdo che ancora non ci sia posti il problema di chi dovrà gestire gli impianti sportivi. La soluzione ideale, così come immaginato dalla precedente Amministrazione, sarebbe quella di affidare il tutto alla Brindisi Multiservizi, con il carico del personale “storico” impiegato dalla Natuna. Staremo a vedere…
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