Nell’ ambito della rassegna letteraria: ” Il Segnalibro- punto di lettura” , ieri c’è stato un evento speciale. Salvatore Vetrugno, dopo aver salutato il numeroso pubblico presente, ha introdotto i due autori dicendo che il tema da loro trattato riguarda proprio noi brindisini, molto da vicino. Questo appuntamento è stato realizzato in collaborazione con la fondazione ” Tonino Di Giulio” . Rumiz ha iniziato dicendo che sia lui che Scillitani, sono molto legati alla città di Brindisi e alla Puglia. Lui, di Trento, città che si affaccia sullo stesso mare Adriatico, mentre il suo amico è nativo di Foggia, anche se, in seguito, si è trasferito in Emilia. Hanno percorso la Via Appia proprio per riscoprirne le radici, che si erano un po’ perse nel tempo. Dopo aver organizzato il loro viaggio, si sono presentati al Ministero dei Beni Culturali per presentare il loro itinerario che, adesso, è quasi completamente mappato. Allora, non lo era. Il ministro Franceschini ha mostrato di apprezzare il loro progetto da subito, anche perché i due autori hanno spiegato che, dietro questo loro ” regalo” , c’ erano delle popolazioni, dei luoghi che erano stati così importanti nella storia del Mediterraneo. Durante il loro lungo percorso, però, hanno compreso che queste popolazioni, spesso, non hanno la consapevolezza del loro passato così importante. Il viaggio è stato programmato a piedi proprio per incontrare queste persone, per parlare con loro. Gli autori, a volte, hanno incontrato delle resistenze, delle contestazioni. A chi diceva, provocatoriamente, che per andare a Brindisi, è meglio usare l’ auto, Ruiz ha ricordato che per quella via, la Via Appia appunto, San Pitro e San Paolo erano arrivati a Roma per dare l’ attuale struttura al Cristianesimo nato in oriente. Pochi si rendono conto dell’ importanza di questi luoghi, Brindisi, Taranto, Venosa, ecc. , e di quanto abbiano contato nella storia d’ Italia e nei destini del Mediterraneo. Il camminatore non ama coloro che vogliono conoscere un paese attraverso i mezzi di comunicazione di massa, ma vuole, piuttosto, vedere e riuscire a far rivivere epoche ormai tramontate. È la volta, poi, di Scillitani che parla del film- documentario, da loro prodotto e di cui, lui stesso ha curato le musiche. Sono stati mostrati alcuni pezzi di questo film. La presentazione è stata molto interessante e coinvolgente. L’ incontro si è tenuto presso il Giardino dell’ ex Convento di Santa Chiara. Anna Consales