PAPA FRANCESCO: ASSISTIAMO AD UNA SORTA DI CATASTROFE EDUCATIVA

Importante l’appello di Papa Francesco:”Siamo di fronte ad una catastrofe educativa, davanti alla quale non si può rimanere inerti, per il bene delle future generazioni e dell’intera società”. È ormai un anno che la scuola sta attraversando un periodo difficile. La pandemia ha reso necessarie scelte importanti che hanno rivoluzionato tutto. A settembre sembrava di poter tornare alla normalità, ma la situazione pandemica è nuovamente diventata pericolosa al punto da optare per la chiusura delle scuole. I ragazzi, in solitudine, senza poter condividere nulla, si sono ritrovati in una situazione difficile da affrontare. La didattica a distanza ha comportato una maggiore dipendenza da internet con la conseguenza di forme di comunicazione virtuali. Soprattutto per quanto riguarda le scuole superiori, riaperte il 1 febbraio al 50%, le problematiche sono tantissime. Nelle classi che potevano rientrare, parecchi genitori hanno deciso di non mandare i figli a scuola. Decisione inappellabile, la paura è ancora tanta, anche se la didattica mista presenta numerose difficoltà. Già era stato complicato organizzarsi online e adesso il docente deve coordinare il lavoro in modo da non privilegiare nessuno, a discapito di altri. Problemi con la connessione, con tutto. Non è stata una settimana facile e fino al 20 febbraio non cambierà nulla. Mesi di didattica a distanza, con lo schermo di un computer a farla da padrone, uno schermo che, spesso, appare oscurato con delle lettere alfabetiche a rappresentare gli alunni. Ragazzi che si chiudono in sé stessi e non hanno neanche voglia di farsi vedere, decidendo così di chiudere la telecamera. Manca tutto…le chiacchierate al mattino, la condivisione di momenti, tutto quello che può rappresentare la quotidianità di un bimbo o di un adolescente. Momenti ed esperienze che non si potranno recuperare. Inoltre, da non trascurare, il problema della dispersione che riguarda soprattutto i ragazzi che frequentano il primo anno delle superiori. E che dire dei ragazzi che affronteranno gli esami di stato? È febbraio e ancora non si hanno notizie certe circa il modo in cui si svolgeranno. Stiamo vivendo una vera e propria emergenza educativa! Essenziale il ruolo dei docenti che devono tentare di tutto pur di non lasciare indietro nessuno. Si devono ricercare forme di comunicazione alternative, come messaggi whatsapp, telefonate, tutto quanto possa aiutare ad instaurare un rapporto con gli studenti che non devono sentirsi soli e abbandonati. Non è facile, purtroppo la pandemia ci ha catapultato in una situazione impensabile e pericolosa soprattutto per i giovani che rappresentano la generazione del futuro. L’impegno richiesto a tutti è enorme. Non sappiamo quando tutto questo finirà! Anna Consales

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