“PARSONS DANCE”, DEBUTTA IN DANZA LA STAGIONE DEL VERDI

La stagione teatrale del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi si apre sotto il segno della danza. Quella di “Parsons Dance”, la compagnia caposaldo della danza post moderna made in Usa, amata dal pubblico per il suo stile atletico e vitale che trasmette gioia di vivere e che incarna alla perfezione la forza dirompente di una danza carica di energia e positività, acrobatica e comunicativa al tempo stesso. Lo spettacolo, organizzato con il sostegno del Teatro Pubblico Pugliese, è in programma venerdì 18 novembre con inizio alle ore 20.30. Le creazioni di David Parsons portano il segno di una straordinaria teatralità e di un lavoro fisico che si trasforma in virtuosismo e leggerezza. La serata è inserita nel cartellone della Fondazione Nuovo Teatro Verdi con la partecipazione di Enel in veste di main sponsor.

I biglietti sono ancora disponibili presso il botteghino del Teatro – aperto dal lunedì al venerdi ore 11-13 e 16.30-18-30 e il giorno dello spettacolo ore 11-13 e 19-20.30 – e anche online alla pagina rebrand.ly/ParsonsDance. Per l’appuntamento è attiva una speciale promozione per le scuole di danza con il biglietto disponibile al prezzo di 10 euro per posti di secondo settore e galleria. Info 0831 562554 e botteghino@nuovoteatroverdi.com.

La compagnia Parsons Dance, con i suoi quasi quarant’anni di spettacoli e i suoi ballerini solari, che trasmettono vitalità oltre che incredibili qualità tecniche e artistiche, interpreta la magia visionaria e creativa del suo coreografo, David Parsons, uno dei massimi esponenti della post-modern dance americana -, e include nel repertorio di coreografie originali, esaltate dal gioco di luci del light designer Howell Binkley – vincitore di un Tony Award per lo spettacolo di Broadway “Hamilton” -, due nuovi lavori presentati per la prima volta in questo tour italiano: “The Road” e “Balance of Power”. Dare anima alla tecnica, esprimere – attraverso l’elevatissima preparazione atletica e la capacità interpretativa dei ballerini – emozioni potenti e dirette: sono stati fin dall’inizio questi i tratti distintivi della Parsons Dance che, oltre ad essersi affermata sulla scena internazionale con successo sempre rinnovato, è riuscita a lasciare un segno nell’immaginario teatrale collettivo e a creare coreografie divenute veri e propri cult della danza mondiale. La compagnia ha conquistato il cuore del pubblico internazionale meritando di essere applaudita in cornici prestigiosissime, dalla Maison de la Danse di Lione al Teatro La Fenice di Venezia. «Durante la pandemia – ha detto David Parsonsmi sono assunto la responsabilità di essere come una guida per i miei ballerini, ho cercato di tenerli fuori dai loro appartamenti e di farli ballare».

The Road”è la storia di un viaggio, espresso visivamente dai ballerini che si muovono da un lato all’altro del palcoscenico creando un flusso continuo di movimento. David Parsons ha creato questa coreografia sulle note di “Peace Train”, di “Trouble” e di altre canzoni iconiche di Cat Stevens, il grande interprete folk britannico nominato a un Grammy Award e ufficialmente entrato nella Rock and Roll Hall of Fame. «La sua musica ci conduce in viaggi emozionali – ha spiegato Parsons. La coreografia va in una sola direzione: da sinistra a destra del palco dando al pubblico la sensazione di muoversi su una strada, senza mai tornare indietro». “Balance of Power” è un assolo che Parsons ha creato nel 2020 per la ballerina della compagnia Zoey Anderson in collaborazione con il percussionista pugliese Giancarlo De Trizio, ispirandosi al “Boléro” di Maurice Ravel. Così, anche il ritmo di “Balance of Power”inizia lentamente fino a crescere e sfociare a un ritmo frenetico in culmini di suono e movimento. Il ballerino coordina e accorda i propri gesti a ciascuno dei suoni percussivi, quasi a volervi resistere e controllarli, tanto da domandarsi se sia il ballerino a governare la musica o viceversa. «L’equilibrio emotivo e fisico di molti di noi – ha continuato il coreografo di Rockford – è stato influenzato dalla pandemia e questo pezzo vuole essere come un promemoria: bisogna tenere d’occhio dove si trova il nostro equilibrio nel mondo, perché è un attimo perderlo».

Completano lo spettacolo quattro storiche coreografie del repertorio di Parsons: “Nascimento”, creata nel 1990 sulla musica composta da Milton Nascimento – grande compositore brasiliano – per David Parsons: una coreografia luminosa, vivace, in cui significativa è l’influenza del jazz e della danza africana, e i cui duetti alludono a una storia di gioia e di riverenza; “Shining Star”, opera creata per Alvin Ailey American Dance Theater nel 2004 e definita dal New York Times «una danza di gruppo elegante, divertente e sexy»; “The Envelope”, ideata nel 1984 sulle celebri musiche di Gioachino Rossini, mette in scena la singolare storia di una lettera che torna in continuazione al mittente per quanto questi cerchi di liberarsene; e poi la sempre elettrizzante “Caught”, assolo del 1982, una fusione mozzafiato di arte e tecnologia sulle musiche di Robert Fripp che vede un solista librarsi a mezz’aria contrastando la forza di gravità attraverso un gioco di luci stroboscopiche che catturano frammenti di movimento in una rapida successione di istantanee.

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