Phase-out, De Mola replica a Bruno: “Dov’era il centrosinistra pugliese negli ultimi vent’anni?”

La nota della segreteria provinciale del partito

“Leggo con stupore il post di Maurizio Bruno, che attacca il deputato Mauro D’Attis e dimentica (o forse finge di dimenticare) chi ha governato la Puglia negli ultimi 20 anni. Sulla questione della centrale di Brindisi, è bene infatti ristabilire alcuni fatti concreti”.

A dichiararlo, in una nota, la segretaria provinciale di Forza Italia, Laura De Mola.

“Dal 2005 in poi (anno di inizio dei governi di centrosinistra in Puglia) non è stato fatto nulla per avviare una riconversione seria e credibile. Solo slogan. Nessuna strategia concreta.

Il “Phase Out” dal carbone entro il 2025 era stato annunciato senza un’alternativa credibile. La chiusura senza piano avrebbe significato crisi energetica, perdita di centinaia di posti di lavoro e aumento dell’import energetico da Paesi che inquinano di più. È questa la transizione ecologica del PD?

La verità – prosegue De Mola – è che chi oggi grida allo scandalo è lo stesso che per vent’anni ha governato la Regione Puglia senza mai avviare una vera transizione energetica, bloccando ogni ipotesi di riconversione industriale a Brindisi, lasciando la centrale a carbone attiva senza alternative, né sul piano ambientale né su quello occupazionale; chi oggi critica l’estensione del phase-out dimentica che senza un piano credibile di sostituzione energetica, la chiusura entro il 2025 avrebbe significato solo crisi industriale, perdita di posti di lavoro e maggiore dipendenza da energia prodotta altrove con standard ambientali peggiori.

Il percorso di decarbonizzazione non si ferma, ma per essere serio deve essere sostenuto da tempistiche realistiche e da progetti concreti, oggi in discussione in sede ministeriale: garantire la continuità produttiva durante questa fase è una scelta di responsabilità nazionale, non una resa, e serve proprio a tutelare Brindisi, i suoi lavoratori e l’intero sistema produttivo pugliese, che ha bisogno di energia sicura e accessibile, non di slogan elettorali.

Maurizio Bruno – termina la nota – dovrebbe rivolgere le sue critiche a chi, per due decenni, ha promesso la transizione energetica senza mai muovere un dito. Il tempo degli slogan è finito. Ora servono competenza, responsabilità e coraggio.”

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