PIANO DI RIEQUILIBRIO VOTATO IN CONSIGLIO. ADESSO LACRIME E SANGUE…

C’era attesa per la discussione in Consiglio comunale del piano di riequilibrio finanziario, che costa ben 55 milioni di euro da spalmare in 20 anni (2.7 milioni ad anno), predisposto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Riccardo Rossi, dopo aver vivisezionato i conti pubblici degli ultimi anni, cosi come detto piu’ volte dalla maggioranza. Il tutto in virtu’ della dichiarazione di predissesto economico, cosi come consente l’attuale normativa per evitare il vero dissesto finanziario delle casse comunali. Questa e’ la situazione gravissima al Comune di Brindisi. Ci si aspettava un dibattito pieno di contrasti e di botta e risposta tra forze di opposizione e la maggioranza di governo. Il folto pubblico presente ha assistito, dopo la relazione dell’assessore al Bilancio, Cristiano D’Errico, e qualche precisazione del primo cittadino, ad articolati e lunghi interventi delle forze di minoranza che hanno illustrato i motivi del loro voto contrario. Sono intervenuti Gabriele Antonio per i Repubblicani, Gianluca Serra per i Cinque Stelle, Gianluca Quarta e Roberto Cavalera per Forza Italia, Ercole Saponaro per la Lega, Carmela Lomartire di Brindisi Popolare e Luciano Loiacono di Idea. Tutti hanno lamentato il mancato coinvolgimento nelle scelte per questa manovra finanziaria da parte di chi governa. Per la maggioranza sono intervenuti Antonio Elefante del PD, che ha difeso la manovra ma ha anche invitato gli assessori di abbassarsi lo stipendio come hanno fatto i consiglieri con la diminuzione di 100 milabhu euro per le commissioni consiliari, Giulio Gazzaneo per “Ora tocca a noi”, AnnaMaria Calabrese di BBC e Dosio Prete del PD. Ha concluso i lavori il sindaco Rossi. “Non c’e’ un solo colpevole – ha detto Rossi – per questo stato di cose. Negli ultimi 30 anni ci sono stati tabti sindaci, tanti assessori, tanti consiglieri comunali. Per consenso elettorale si realizzarono le partecipate, al punto che oggi noi abbiamo, tra diretti e indiretti, 1200 dipendenti che fanno riferimento al Comune. Poi, qui al sud non siamo riusciti a fronteggiare la crisi del 2008 per responsabilità dello Stato che ha ridotto i finanziamenti statali, creando due Italie, una al nord e una al sud. La situazione e’ questa e stiamo approntando un piano di riequilubrip coraggioso ma fattibile. Sarebbe facile assumere scelte drastiche e definitive per tagliare tutto quello che si puo’ tagliare. Ci vogliono 5 minuti e il Comune sarebbe salvo. Ma a che prezzo per tutta la comunita’? Ora costruiamo il bilancio previsionale 2020. Dobbiamo vincere questa sfida.i servizi restano tutti. E nessuno perdera’ posti di lavoro, a cominciare dalle piscine. Le piscine sono tuttora private. Le gestiscono società. E nessuno perdera’ il lavoro. E mi auguro che questa amministrazione non debba assumere altro tipo di soluzioni. Spero vivamente che si traguardi verso orizzonti piu’ sereni. Dobbiamo noi trovare la forza nel nostro animo, nel nostro interno. Nessuno ci aiutera’”. Prima del voto, il centro destra ha abbandonato l’aula. La delibera e’ stata approvata con 20 voti favorevoli e tre contrari, quelli dei tre consiglieri dei 5 Stelle.

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