Mi sono ormai convinto che in questa città sia sempre più difficile affrontare, con serenità e spirito costruttivo, un qualunque aspetto della nostra vita economica e sociale, tanto è radicata a certi livelli, con il sindaco in prima fila, la cultura della indolenza, dell’incuria, dell’apatia del disinteresse.
Sono diventati sordi, ma anche insensibili, alle richieste dei cittadini, a non ascoltare, a tenersi distante da chi si azzarda a chiedere di intervenire per risolvere i problemi della città, proporre soluzioni , ancorchè lo faccia con educazione, con gli strumenti tipici di una visione democratica di un sano rapporto democratico.
Proprio per questo un numero sempre crescente di cittadini non avvezzi a questa concezione distorta della funzione pubblica di questi politici, finisce per rassegnarsi alle tante assenze, alle ingiustizie, rifugiandosi in una bolla di indifferenza che di fatto giova soltanto a coloro che rendono più povera, meno gradevole e vivibile questa città.
Come se non fossimo tutti, anche e pricipamente, cittadini di questa città, che hanno a cuore il suo benessere.
E questo per demoralIzzarci , facendo naufragare nel nulla le tante richieste di intervento, per zittirci, per negarci i diritti elementari di cittadinanza, per disconoscere il nostro contributo come cittadini all’economia, alla bellezza e alla vivibilità della città, ma anche l’impegno sociale che molti di noi profondono per lo sviluppo, l’ambiente, l’occupazione e di tutte quelle cose che fanno parte della fantasiosa check list elettorale o di quell’elenco di buoni propositi, che navigati e smemorati politici declamano solo in momenti particolari.
Principalmente in vicinanza dei traguardi elettorali. Come faranno in occasione della prossime elezioni, confidando nella labilità della memoria dei cittadini.
Ancora una volta sento la necessità di entrare nel merito delle condizioni umilianti, disastrose di Piazza del Salento, al rione Commenda, nella speranza che qualcuno finalmente si impegni a sottrarla all’orribile degrado in cui versa da molto, molto, tempo.
Lo scenario è assolutamente desolante. Pavimento della piazza danneggiato in moltissimi punti, buche, rigonfiamenti, pietrini di cemento divelti, altri lesionati, inclinati, pericolosi. Panchine danneggiate, molte eliminate da tempo e mai ricollocate sul posto. Pulizia carente , guano di piccioni sparso per terra. Fontanina dell’acqua non funzionante. Fontana centrale ricoperta completamente di melma. Chioma degli alberi trascurata, sovrabbondante, ma anche, cordoli dissestati, asfalto della carreggiata delle strade circostanti la piazza sgretolato, con molte buche.
Una vera e propria insidia che, a causa della totale assenza di interventi, si è aggravata nel tempo e che costituisce una grave offesa al decoro urbano, ma anche un serio pericolo per la popolazione del quartiere in quanto può determinare rovinose cadute, con coseguenti danni fisici a quei temerari che si avventurano si frequantarla.
Spero che le mie, come quelle di tanti cittadini, non siano, ancora una volta, parole affidate al vento. Il Sindaco, gli Assessori, l’Amministrazione comunale non possono continuare ad espropiare per un periodo così lungo, ai ragazzi, ai giovani, agli adulti, agli anziani, il diritto e la gioia di poter vivere i luoghi e gli affetti della propria vita, della propria città, come purtroppo sta avvenendo.
Nondimeno, bisogna ammettere che questa insopportabile cultura del disimpegno, offende non solo il decoro e l’immagine della città, ma anche la dignità e il senso di appartenenza dei cittadini,
Credo che si sia raggiunto il limite. Non si può più continuare a fuggire dalle proprie responsabilità.
C’è un pezzo rilevante della nostra città che non ha bisogno di chicchiere, ma solo di fatti, di risposte e impegni concreti, ai quali non dovrebbe sottrarsi un’Amministrazione Comunale all’altezza della responsabilità del proprio ruolo.
La mia forse è proprio un’ illusione. E’ evidente che non ce la fanno.
Che non è per Loro.
Vincenzo albano