Cosa dovranno fare gli imprenditori del settore sportivo per far capire all’Amministrazione Comunale di Brindisi che la cifra richiesta per l’acquisto della piscina comunale è assolutamente esagerata? Per l’ottava volta nel giro di pochi anni, infatti, è andata deserta l’asta per la vendita di questo bene pubblico. La base di partenza, questa volta, era stata fissata a 549mila euro e quindi più bassa rispetto alle precedenti aste.
Ma ciò che non viene tenuto in alcuna considerazione nell’ufficio patrimonio del Comune è che, nel frattempo, questo bene continua a perdere valore.
E’ ben noto, infatti, ciò che è accaduto in questi anni. La piscina versa in uno stato di totale abbandono e si sono registrati furti ed atti vandalici che hanno provocato danni per centinaia di migliaia di euro.
E dire che proprio questa piscina per anni aveva rappresentato un punto di riferimento per lo sport brindisino, gestita in maniera impeccabile da una società sportiva. Poi si è deciso di sottrarla a questa società e di rifare un bando pubblico, con una richiesta esorbitante come canone di locazione.
A fronte del mancato interesse da parte delle stesse società sportive, si è deciso di metterla in vendita, ma anche in questo caso nessuno ha mostrato interesse.
E’ evidente che, a questo punto, bisognerebbe avere il coraggio di abbassare considerevolmente la cifra richiesta, giustificando questa scelta, anche agli occhi della Corte dei Conti, con furti, atti vandalici e degrado che continua a crescere.
Far finta di nulla e sentirsi a posto con la coscienza solo per aver fatto l’ennesima asta pubblica non può e non deve bastare.