La deadline posta dall’Unione Europea per il completamento delle opere finanziate con fondi del PNRR fa tremare tutta l’Italia perché è ben noto che sono tantissimi i cantieri ancora non avviati o partiti solo sulla carta e la conclusione dei lavori entro giugno dell’anno venturo è poco più che un sogno. Da qui la necessità di salvare il salvabile, così come ha deciso di fare Rete Ferroviaria Italiana con l’obiettivo di completare tutto ciò che sarà possibile e di rimodulare i fondi disponibili in maniera tale da non puntare più su opere irrealizzabili.
In questo elenco figurano, in particolare, opere programmate per le regioni Sicilia, Campania e Puglia. Nella nostra regione i fondi disponibili sono 341 milioni di euro, ma tra le opere a rischio di non completamento vi sono anche due importantissime infrastrutture di Brindisi. Il riferimento all’ultimazione del nodo intermodale ed al collegamento ferroviario con l’aeroporto che è stato solo inaugurato in pompa magna e poi si è fermato tutto per problemi di una certa gravità con l’impresa appaltatrice.
Stiamo parlando di decine e decine di milioni di euro che Brindisi perderebbe e, nel caso del collegamento intermodale, di una struttura ferroviaria di grande rilevanza per lo sviluppo di attività industriali e portuali.
Cosa accadrà da oggi in poi è difficile prevederlo, ma la decisione di Rete Ferroviaria Italiana di puntare su ciò che potrà essere fatto realmente non può essere messa in discussione. Qualcuno, invece, dovrebbe dar conto di scelte sbagliate, anche in fase di gara, e di mancati controlli che avrebbero potuto far risparmiare inutili perdite di tempo, a beneficio del territorio e della sua economia.