POLITICA – IL MOVIMENTO +39 CONTESTA LA SCELTA DI FITTO COME CANDIDATO PRESIDENTE

Ecco il documento  del Movimento +39:

La montagna che partorisce il topolino. La Lega di Salvini e Fratelli d’Italia della Meloni avrebbero dovuto rappresentare una vera e propria rivoluzione politica e culturale, il grande cambiamento, la svolta sovranista e, invece, stanno semplicemente resuscitando il vecchio potere democristiano che, in Puglia, si traduce nel ritorno dei fittiani e degli ex-fittiani, questi ultimi dissociatisi, nel frattempo, dal loro capo Raffaele Fitto. Ma la forma mentis e il modus operandi restano sempre i medesimi.
Sul nome di Raffaele Fitto, quale candidato alla presidenza della Regione Puglia, l’accordo è quasi raggiunto e se ancora non è stata ufficializzata la sua candidatura, il motivo risiede nella resistenza sollevata dagli ex fittiani che governano la Lega pugliese. Insomma, si tratta comunque di uno scontro all’interno della stessa compagine che ha gestito il potere in Puglia prima di Emiliano e di Vendola. Nulla di nuovo all’orizzonte. Ma l’immagine più triste è vedere i militanti di destra sempre più relegati al ruolo di gregari quando all’inizio dell’ascesa di Lega e FdI fecero da apripista per l’affermazione dei predetti partiti politici. E pensare che guardando alla storia recente, i soggetti politici meno sovranisti e meno identitari erano proprio quelli che oggi salgono sul carro del vincitore. Pertanto, se i campioni del sovranismo e della destra devono essere Fitto e compagni non ci si può sentire moralmente vincolati nel sostenerli.

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