PORTO DI BRINDISI – CAPO BIANCO NON PUO’ ESSERE CANDIDATA A TUTTO…

Come al solito, nel periodo pre elettorale tutto ciò che può determinare qualche problema di gradimento nei confronti dell’elettorato viene considerato come una “fake news”. Ed è esattamente quello che sta accadendo in queste ore a Brindisi a seguito della comunicazione del gruppo Falck di aver raggiunto una intesa con il terminalista “Yilport” per l’utilizzo a titolo esclusivo di un’area del terminal tarantino con l’obiettivo di “portare avanti – recita proprio così la nota di Falck – le attività legate alle fasi di costruzione e di operatività dei progetti di eolico marino galleggiante”. Il terminal, pertanto, sarà utilizzato per lo sbarco, lo stoccaggio, la costruzione e l’assemblaggio delle piattaforme galleggianti e delle turbine eoliche in banchina.

E’ evidente che la notizia ha creato sconcerto a Brindisi, in quanto l’obiettivo su cui molti puntavano era quello di realizzare proprio a Brindisi l’hub di Falck per la filiera delle pale eoliche da collocare negli specchi di mare antistanti sia le nostre città ioniche che quelle adriatiche.

Il sindaco Rossi è partito in quarta ed ha definito “false” queste notizie, in quanto l’interesse di Falck verso Brindisi non è mai venuto meno, nonostante le difficoltà frapposte da Enav per possibili interferenze con il traffico aereo. In effetti è così. Falck a Brindisi vuole realizzare un grande parco eolico offshore nello specchio d’acqua antistante Cerano. Ma la creazione di una filiera è ben altra cosa. E comunque è proprio il sindaco, sul Quotidiano di Puglia di oggi, afferma che a Falck occorrono banchine e che l’unica soluzione possibile sarebbe quella di Capo Bianco, anche se i tempi di completamento delle banchine non sarebbero compatibili con le necessità di Falck.

Capo Bianco? Si, avete sentito bene. Si tratta delle stesse banchine per le quali proprio il Comune espresse un parere negativo per una vicinanza di soli 600 metri da un sito di interesse naturalistico. Parere poi modificato dopo le delucidazioni dell’Autorità di Sistema Portuale e l’accertata distanza di non meno di tre chilometri delle nuove banchine dalla zona umida. Il tutto, però, ha comportato un evidente allungamento dei tempi.

Proprio a Capo Bianco, poi, a Palazzo di Città si era pensato di chiedere lo spostamento della base della Marina Militare, con l’obiettivo di liberare  il seno di Ponente del porto interno.

Dulcis in fundo, il contenuto del ricorso al Tar che proprio il Comune di Brindisi ha presentato contro la realizzazione di un terminale gasiero da parte di Edison. Ebbene, a pagina 18 del ricorso, il legale del Comune afferma che Capo Bianco, proprio in quanto area di colmata prevista dal Piano regolatore portuale per realizzarvi un rigassificatore, “risultasse essere la zona più adeguata ad ospitare l’impianto di GNL proposto da Edison”.  Insomma, a giudicare dalle carte, quella colmata così contestata e così contrastata dovrebbe risultare buona per tutte le stagioni, dichiarandola ideale per ospitare una base militare, oppure un terminale di GNL, oppure un insediamento di Falck.

Forse anche per questo, in attesa di capire realmente cosa si potrà fare a Brindisi, il gruppo Falck ha intanto chiuso un accordo con Taranto dove tutti questi problemi non ci sono o comunque dove si parla una sola lingua per non intralciare lo sviluppo.

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