Domani si cambia nel settore portuale italiano. E ciò accade per l’entrata in vigore del decreto legislativo riguardante la “riorganizzazione, la razionalizzazione e la semplificazione della disciplina concernente le Autorità Portuali, di cui alla legge 84/94”. Per effetto di tale riforma, sparisce l’Autorità Portuale di Brindisi ed il nostro porto farà parte dell’Autorità dio Sistema Portuale del “Mare Adriatico meridionale” insieme a Bari ed a Manfredonia. C’era la possibilità di chiedere, come è accaduto in altre parti del Paese, una moratoria fino a 36 mesi per ritardare l’accorpamento del porto di Brindisi con quello di Bari ed in tal senso si è espresso anche il Consiglio Comunale di Brindisi. Tutto è risultato inutile, però, visto che il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha ritenuto di ignorare le istanze del territorio brindisino. Non ci sono conferme ufficiali, ma il tempo sta per scadere e da Bari rimbalzano voci in tal senso. Si tratta di capire come reagirà il sindaco Carluccio e, più in generale, la politica brindisina ai suoi vari livelli.
A dire il vero, un ritardo nella scomparsa della nostra Autorità Portuale sarà certamente determinato dalla tempistica di entrata in funzione della legge. Quindi domani, nonostante l’entrata in vigore della riforma, non cambierà nulla. Bisognerà procedere dapprima con la nomina del presidente dell’Autorità di sistema portuale. Dopo di che lo stesso Presidente dovrà nominare il segretario generale, mentre si dovrà procedere con la costituzione dell’organismo di rappresentanza del territorio (ne farà parte anche il sindaco di Brindisi o un suo delegato) e con la nomina dei revisori dei conti. Solo a quel punto di procederà con la nomina di un responsabile della sede periferica di Brindisi. A quel punto è certa anche l’uscita di scena dell’attuale segretario generale dell’ente portuale brindisino Salvatore Giuffrè per la sua condizioni di pensionato.