E’ bastato che la Commissione consultiva locale dell’Autorità di Sistema Portuale chiedesse dei semplici chiarimenti prima di dare il proprio assenso al rinnovo delle concessioni a tre imprese portuali per far scoppiare il caos. Nella giornata di ieri la SIR, a fronte di una semplice astensione da parte dei componenti della Commissione, ha inviato una comunicazione alle rappresentanze sindacali, all’ufficio politiche del lavoro ed alla Direzione provinciale del lavoro per annunciare l’avvio della procedura per la riduzione di personale addetto all’attività di impresa portuale.
Una conseguenza, insomma, della revoca della concessione. Una reazione a dir poco spropositata, tanto più se si considera che i componenti la Commissione si sarebbero limitati (il condizionale è d’obbligo, visto che l’Autorità di Sistema Portuale non fornisce alcuna informazione a proposito) a chiedere chiarimenti, soprattutto in relazione al fatturato dichiarato dalla SIR per il rapporto con la società Border Trade srl (nome poi modificato in Remedia srl). Una società che risulta inattiva alla Camera di Commercio e con un capitale sociale di soli 900 euro. Il tutto, a fronte di una fornitura di servizi di 1.850.000 euro, relativi a logistica integrata.
E tra l’altro, il parere della Commissione consultiva locale (in città circola voce anche della possibilità che un componente della stessa Commissione venga assunto dall’ADSP. Ma si tratta di voci e quindi potrebbe non essere vero) non è in alcun modo vincolante e quindi il Comitato di gestione, su proposta del Presidente, può comunque rinnovare l’autorizzazione alla SIR per operare nel porto di Brindisi.
Diversamente, sarà interessante anche comprendere cosa accadrà in relazione al contratto che la SIR dovrebbe stipulare con l’Enel.
Insomma, una bella gatta da pelare per il presidente Ugo Patroni Griffi.
