Presso l’Hotel Orientale, Brindisi, è stato presentato il libro “Generazione TVB, gli adolescenti digitali, l’amore e il sesso”, scritto da Tiziana Iaquinta e Anna Salvo. Tantissimi i giovani presenti, data l’importanza e l’attualità del tema trattato. È intervenuta la dott.ssa Elvira D’Alò, pedagogista clinica, che ha focalizzato l’importanza di un libro che approfondisce argomenti così urgenti e lo fa con uno stile diretto. Elvira ha parlato dell’aggressività degli adolescenti che, oggi, viene riversata nella rete, con la consegna di fenomeni gravi, quali il cyberbullismo e tanto altro. Il dott. Nando Marino ha parlato della sua esperienza di padre e della prima volta che ha ricevuto un messaggio da suo figlio, che terminava con TVB. Si avverte l’urgenza di discutere di questo modo di comunicare, che può portare a conseguenze negative. La dott.ssa Anna Salvo, una delle due autrici del libro, ne ha commentato i punti focali, puntualizzando che non si vuole colpevolizzare nessuno, né gli adulti e neanche gli adolescenti. L’obiettivo è di riuscire ad aiutarsi reciprocamente, comprendendo meglio ciò che sta accadendo intorno a noi. Il modo di comunicare è inesorabilmente cambiato. È intervenuto il dott. Luigi Persano, pedagogista clinico, che ha parlato di come si dovrebbe lavorare sulle emozioni degli adolescenti, facendo in modo che le possano esprimere, nelle relazioni con l’altro, ma non, soltanto, in modo virtuale. Una relazione vera, come era una volta, senza, con questo, volere ritornare al passato. Un incontro molto interessante da cui è emerso, ancora una volta, l’impossibilità e l’inutilità di pensare di poter tornare indietro. Anche noi adulti ci siamo dovuti “adattare” al nuovo modo di comunicare. I nostri giovani sono la generazione dei social e non si può prescindere da questo. Il compito di noi adulti è essenziale, perché non dobbiamo lasciarli soli alle prese con il web, piuttosto dobbiamo aiutarli ad un uso più consapevole della rete, così da evitare conseguenze gravi, quali il cyberbullismo, con le situazioni distruttive a cui può condurre. Bisogna parlare, discutere e approfondire questi problemi, senza adottare misure coercitive che, sappiamo bene, non portano da nessuna parte. Anna Consales
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