Progetto Ocse «Sbloccare il potenziale delle città intermedie per lo sviluppo regionale» Brindisi unica realtà italiana incontra domani e mercoledì la delegazione di studio

Progetto Ocse «Sbloccare il potenziale delle città intermedie per lo sviluppo regionale» Brindisi unica realtà italiana incontra domani e mercoledì la delegazione di studio.

La delegazione dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) in collaborazione con la Commissione Europea – DG Regional and Urban Policy, che ha scelto Brindisi quale unica città italiana per il progetto di studio «Sbloccare il potenziale delle città intermedie per lo sviluppo regionale», domani, martedì 1° luglio e dopodomani, mercoledì 2 luglio, sarà in città per la missione di studio, per la raccolta di dati e prove e per favorire lo scambio con i decisori politici e gli esperti locali.  

Brindisi è coinvolta nel progetto assieme ad altre 5 realtà di altrettanti Paesi europei e diventa oggetto di studio, perché il progetto intende «analizzare e valorizzare il ruolo delle città intermedie nel contesto dello sviluppo regionale in Europa, attraverso studi di caso su scala nazionale e locale». «Sappiano che l’Italia è stata selezionata come uno dei sei Paesi oggetto di analisi sul campo dopo un anno di ricerche desk su tutti i paesi europei e che, su indicazione della Commissione Europea, il caso studio italiano sarà incentrato su una città del Mezzogiorno con Brindisi identificata come città di riferimento, non solo grazie alla posizione strategica e alle caratteristiche di urbanizzazione, ma anche per la sua inclusione in politiche rilevanti», aveva detto il sindaco del Capoluogo, dott. Giuseppe Marchionna, all’atto della comunicazione ufficiale. Ora sono più espliciti i termini del progetto al quale Brindisi prende parte. Tale progetto – avviato nel 2024 e finanziato dalla Commissione Europea – è incentrato sulle città di piccole e medie dimensioni che svolgono un ruolo di “ponte”, essendo considerate poli territoriali le cui funzioni si estendono oltre i confini amministrativi, interessando sia i territori urbani sia quelli rurali circostanti. Realtà del Sud Italia ed anzi unica nel nostro Paese, Brindisi rientra nel modello di studio Ocse perché deputata a svolgere funzioni cruciali nella gestione dei flussi di persone, beni, capitali, informazioni e conoscenze, rafforzando i collegamenti urbano-rurali e ampliando l’offerta di servizi e opportunità.

È fitta l’agenda della missione Ocse. Domani, 1° luglio si inizia con l’incontro istituzionale con i rappresentanti del Comune di Brindisi e con la presentazione della città e delle sue specificità da parte del Sindaco, quindi si soffermerà sulle visioni e strategie di lungo termine per la città e il suo territorio nel settore della cultura e della logistica, del turismo e del sociale, dell’urbanistica e dello sport, dell’energia e dell’housing e dell’internazionalizzazione. Tendenze chiave e funzioni urbane sarà l’altro argomento su cui si soffermerà la delegazione guardando alla città di Brindisi e alle relazioni urbano-rurali.

La delegazione, quindi, quale ultima attività della giornata di domani, sarà impegnata in una visita culturale della città. Mercoledì, 2 luglio, previste le visite sul campo con un rientro per condividere le riflessioni finali. Al termine di questo iter, sarà prodotto un «Policy Paper Ocse». In circa 30 pagine, il futuro documento che esprime una posizione o una proposta su un argomento di politica pubblica, analizzerà le politiche urbane attuate e fornirà raccomandazioni strategiche per lo sviluppo locale della città. L’obiettivo finale è fornire raccomandazioni politiche e identificare strategie, strumenti e condizioni abilitanti utili a liberare il potenziale delle città intermedie nel contesto dell’UE, favorendo il loro sviluppo sostenibile.

Il punto stampa è previsto, prima dell’inizio dei lavori, alle ore 11,45 a Palazzo Nervegna.

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