PUG, UIL: “PARTIRE DAL CENTRO STORICO ABBANDONATO, QUARTIERI DEGRADATI E NUOVI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI”

“La millenaria storia di Brindisi aiuterà a predisporre nuove strategie urbanistiche per programmare il futuro della nostra città, non solo di essa, e la qualità della vita dei cittadini che la vivranno nei prossimi anni”.

Con questa impegnativa dichiarazione il Sindaco Riccardo Rossi ha presentato nei giorni scorsi, insieme al nuovo assessore all’urbanistica professor Borri, il Piano Urbanistico Generale.

Il progetto vedrà la luce dopo una serie di incontri monotematici, già iniziati, con parti sociali, organizzazioni ambientaliste, rappresentanti politici, società civile ed anche con i cittadini che vorranno partecipare e contribuire con proposte ed idee. Certamente un approccio inedito, in linea con la legge regionale, per questo fondamentale atto pubblico che dovrà, secondo quanto dichiarato, essere completato ed avviato nel 2020. La normativa includerà anche aree e terreni “oltre le mura” e dovrà indicare il loro utilizzo in una ottica infrastrutturale e di servizio diversa e proiettata verso i territori limitrofi uniti dai comuni interessi produttivi e sociali.

Perciò un PUG che guarda i vantaggi complessivi, non solo della città capoluogo, recuperando il ritardo accumulato negli anni. Certo la politica locale ha una enorme responsabilità nel “NON FARE” quanto doveva. Nelle altre provincie, al contrario, è stata l’asse portante e la principale artefice dello sviluppo economico-sociale del territorio, mettendosi insieme, condividendo e facendo massa critica per il bene comune. Basta guardare a Lecce dove negli ultimi 20 anni si sono succeduti solo 2 Sindaci, mentre a Brindisi ne abbiamo perso il conto. Una condizione oltremodo penalizzante che ci ha fatto perdere la gran parte delle occasioni per rilanciare la centralità strategica della nostra città in tutti i settori produttivi ed economici.

Perciò il mio auspicio di cittadino brindisino e dell’Organizzazione che rappresento è quello di ritrovare sintesi ed unità di intenti e di programmi partendo dal centro storico abbandonato, dai quartieri degradati, dalle strade dissestate e piene di buche ed erbacce, dal porto (industria turistica e commerciale fiorente e ricca fino a qualche anno addietro scippata da altre città), dall’area industriale (che non ha causato SOLO danni), dalla decarbonizzazione, dal riutilizzo delle aree bonificate per nuovi insediamenti produttivi e quant’altro deve essere considerato strategico per la rinascita del nostro territorio.

In queste settimane si dibatte molto sulla TAP.

A pochi chilometri da Brindisi sarà collegata allo snodo SNAM di Sant’Elia/Mesagne che dovrà essere messo in condizione di assicurare il passaggio del gas in totale sicurezza per la salute dei cittadini e con la giusta ed attenta valutazione ambientale, senza creare allarmismi e false paure. Una occasione per dimostrare attenzione e lungimiranza per il nuovo, non solo con le solite promesse di royalties non finalizzate ad una certa occupazione e con la partecipazione a progetti per l’utilizzo della linea del distretto del freddo.

Se è vero che si vuole cambiare, indichiamolo noi l’obiettivo da raggiungere.

I giovani, i disoccupati hanno bisogno dei fatti, a loro dobbiamo assicurare futuro e dignità, non speranze ed illusioni mettendo al centro il lavoro che negli anni è scomparso dall’agenda delle priorità di Brindisi. L’occupazione si ottiene con i fatti non con le chiacchere o con le minacce di chissà quali irreparabili tracolli.

Anche questo attendono i cittadini dal nuovo PUG.

Brindisi deve ridiventare la città che contribuisce nel prossimo futuro a sostenere in maniera più che decorosa non solo la comunità cittadina, ma anche quella della provincia e di quelle confinanti.

Antonio Licchello

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning