QUARTA (F.I.) – LETTERA APERTA ALLA CITTA’: CARA BRINDISI, TI VORREI COSI’ DOPO IL COVID…

Lettera Aperta alla città:  Cara Brindisi, ti vorrei così dopo il Covid…
Mi piacerebbe svegliarmi alla fine di questo isolamento e vedere una Brindisi più pulita, meno trascurata e con maggiore cura nei confronti dei particolari.
Niente carte per terra, niente mozziconi, niente muri imbrattati, affissioni selvagge, magari anche un po’ di ordine in più nel conferimento dei rifiuti da parte di cittadini e commercianti, senza abbandoni selvaggi di rifiuti nelle campagne e nelle strade più nascoste.
Mi piacerebbe si tornasse a parlare di Decoro Urbano, quello vero, non solo quello dei comunicati stampa.
Maggiore cura del verde pubblico attraverso la implementazione del personale nelle aziende partecipate;  sarebbe un ottimo inizio. E poi  pensare a cittadini che le aiuole le considerino un bene pubblico e non solo un luogo dove portare i propri animali domestici sarebbe una grande vittoria.
Iniziamo da quelle immediatamente nelle vicinanze della propria abitazione.
Proviamoci.
Basterebbe solo che tutti ci riscoprissimo un po’ più innamorati della nostra città e dei nostri stessi concittadini, pensando esclusivamente a come migliorarci e giammài a come demolire chi ha raggiunto un risultato migliore del nostro nella vita.
Sarebbe bello poter passeggiare nei vicoli del centro storico, ma anche adottare un vero e proprio piano di rilancio di tutto il centro cittadino, a partire da una rivoluzione dell’attuale Piano di Viabilità, che forse ha contribuito in parte a svuotarlo.
Oggi si può, ora o mai più, e sono convinto che sarebbe molto apprezzato dai commercianti, ai quali tornerebbero l’entusiasmo e il sorriso.
Il sorriso, il cliente lo fa ritornare!
E se torna per fare shopping, il cliente forse si intratterrà anche a mangiare qualcosa, oppure a bere un drink, di sera e magari durante il week end, quando per parcheggiare non dovrà spendere 10 euro.
Se i commercianti ritornano a lavorare, la loro soddisfazione si tramuterà anche in idee che metteranno in rete tra loro, in favore della città, traducendosi in “appeal cittadino” in attesa delle bella stagione, dell’arrivo dei croceristi e dei nostri stessi amici e conoscenti che arrivano da fuori.
Perché chi visita Brindisi se ne innamora e, per quanto tentino gli invidiosi e (in parte) la nostra buona dose di vena autolesionista, rimarremo sempre la Porta d’Oriente descritta e riportata nei libri di storia.
Magari si innamoreranno di nuovo anche i tanti “cugini” che abbiamo in provincia e che oggi preferiscono altre mete per i loro momenti felici.
Gli stessi che parlano di noi ricordando solo i tempi in cui Brindisi era piena di turisti che dal Porto si imbarcavano per la Grecia.
Ma per la Grecia oggi ci si imbarca da Bari..
Già, il Porto: innumerevoli tavoli per capire cosa se ne vuole fare, funzionali solo al “non fare nulla”.
Gli anni passano, i numeri calano inesorabilmente, la città ne risente ed i posti di lavoro si volatilizzano.
A questo punto, tutti vorremmo vedere un piano di rilancio ben definito, non importa chi se ne occupi, purchè lo si faccia ma le parole non lasciano mai strada ai fatti.
Il mare, una risorsa…
Diverse località riescono a vivere tutto l’anno grazie ai proventi di una buona stagione estiva.
Per anni ho formato il personale e gestito Villaggi Turistici in tutta Italia ma Brindisi è ancora una delle poche città sul mare che non può vantarsi di avere una struttura ricettiva, sembra assurdo ma è così.
Brindisi ha a disposizione una lunga Litoranea a nord della città che potrebbe essere tutto, ma di fatto non è niente o poco..
Immaginarla con dei marciapiedi, con delle fermate dei Bus più sicure e garantite non solo per pochi mesi all’anno, con delle aree parcheggio, con la pubblica illuminazione adeguata e attrezzando almeno le spiagge libere è chiedere troppo?
Di sicuro la renderebbe decisamente più attrattiva.
Adottando questo modus operandi, il mondo imprenditoriale si troverebbe invogliato ad investire, mentre oggi abbiamo solo cattedrali nel deserto, abbandonate a se stesse, costruite sulle fondamenta dell’amore verso il territorio mentre la politica le lascia in “balia delle onde” ed in qualche occasione tenta addirittura di ostacolarle.
Cala Materdomini? Perduta da tempo nei meandri della burocrazia.
Per ripartire c’è bisogno di lavoro, fondamentale per soddisfare i bisogni delle persone, delle famiglie.
Un’Amministrazione coscienziosa dovrebbe porre al centro della propria azione non solo i pareggi di bilancio, ma soprattutto l’incremento dei livelli occupazionali.
Nell’interesse primario della collettività, mi auguro che le decisioni in futuro si possano prendere con più serenità e coinvolgimento, senza doversi obbligatoriamente trincerare dietro steccati ideologici troppo rigidi.
Mi piacerebbe, infine, svegliarmi e riscoprire una cittadinanza con una spiccata propensione alle fasce più deboli, non solo nei periodi di emergenza.
Mi auguro che si rafforzino le politiche sociali dando maggiore supporto alle associazioni di volontariato che proprio in questo particolare momento storico hanno dimostrato di essere fondamentali per la  sopravvivenza della nostra comunità.
Vorrei una Sanità pubblica più efficiente che supporti degnamente i lavoratori di ogni livello e il personale medico, fornendo loro i mezzi necessari per svolgere al meglio le proprie mansioni e che garantisca ai pazienti tutte le cure che necessitano in maniera puntuale e tempestiva, senza dover attendere liste di attesa chilometriche.
Mi piace sognare, lo so…ma quanto sarebbe bello almeno provarci.
Auguri Brindisi.
Dott. Gianluca Quarta
Consigliere Comunale F.I.
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