QUARTO APPUNTAMENTO DELLA RASSEGNA TEATRALE “VOCE, LUCI & OMBRE” DEL TEATRO DELLE PIETRE

Il quarto e penultimo appuntamento della rassegna teatrale “Voce, luci & ombre” del TeatroDellePietre, che vede la compagnia in scena nei luoghi sacri di Brindisi ancora una volta ha permesso a chi vi ha assistito di scoprire o riscoprire una chiesa bella e suggestiva. La vecchia chiesa dei Cappuccini infatti è stata la location scelta per ospitare “Madre 2.0”, uno spettacolo scritto e diretto da Marcantonio Gallo e Fabrizio Cito ma interpretato da un cast tutto al femminile. Due attrici, una performer e la piccola Viola, in braccio a sua madre che provava a spiegarle il mondo. Eccezionale l’interpretazione di Sara Palizzotto che raccontava i timori ma anche le gioie di una madre al proprio figlio, mentre a Giampiera Dimonte il ruolo di una madre in attesa. Ma vera rivelazione è stata la performer, Marialuisa Capurso, che utilizzando la voce e un microfono, è riuscita, grazie a una serie di aggeggi elettronici ad incantare con suoni, rumori e canti, diventando così la colonna sonora dell’intera performance. Ancora una volta il TeatroDellePietre ha preso spunto dalla realtà per raccontare e affabulare sul tema scelto: la maternità. Ma quali sono le parole di una madre? Quali le preoccupazioni?
“Ho sposato un ruolo, quello di madre, per paura di restare senza specchio”. È cominciato così, con una parete di parole aspre e dolci, una narrazione a due voci che ha portato gli spettatori nel territorio più intimo di una donna, appunto, la maternità. Il corridoio di luci a led e il candore delle lenzuola bianche stese a terra alludevano a un mondo a parte, come sospeso dentro una sorta di limbo. Le tre donne, una incinta, l’altra con il braccio la propria bambina e l’ultima con l’ausilio della sole voce si muovevano sfilando lentamente per definire con parole e suoni la stanza più bella dell’interiorità femminile, in grado di accogliere e restituire la creazione, la bellezza e la luce di una nuova vita. In quel candore sospeso gli spettatori hanno avuto modo di ascoltare i dubbi, le gioie e le ansie delle madri del mondo, paragonate alle stelle, che “illuminano silenziose le strade del mondo”.

Un confronto di voci e interferenze sonore, di canti africani e ninnenanne in griko: le due attrici e la performer hanno usato parole e suoni per traghettare gli spettatori in un mondo a parte in cui la lentezza è condizione essenziale per le loro gocce emotive, come fossero di liquido amniotico. Uno spettacolo di donne, quindi, con un intreccio di emozioni immaginato però dai due registi. “Madre 2.0” ha ospitato nella sua prosa registri, toni e misure che guardano alla poesia, al sogno, all’affabulazione.

La chiesa vecchia dei cappuccini, che vanta un bellissimo affresco del 300 raffigurante la Madonna, la madre di tutte le madri è stata teatro per una sera grazie a Don Pio che ha ospitato il gruppo teatrale e la loro rassegna, giunta alla sua seconda edizione e sostenuta da Enel, Arcidiocesi di Brindisi e BrindisiTime. Il quinto e ultimo appuntamento si terrà il 28 aprile nella chiesa della Pietà con “Boccaperta” che racconterà – sempre nello stile del TeatroDellePietre – la vita di San Giuseppe Desa da Copertino, il santo che volava.

Madre 2.0

drammaturgia e regia
Marcantonio Fallo e Fabrizio Cito

in scena
Sara Palizzotto
Giampiera Di Monte
Marialuisa Capurso (performer e vocal)
c/o
Chiesa vecchia dei Cappuccini.

Partner
Enel

Patrocinio
Arcidiocesi di Brindisi

Collaborazione
Brindisi Time

Chiesa Vecchia Cappuccini (ex Ospedale Di Summa)

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