RASSEGNA OUT CHIOSTRI – LUNEDI’ NANCY MOTTA DIALOGA CON LELE AMORUSO

Nell’ambito della rassegna Out Chiostri

Lunedi 17 dicembre alle 18.30 a Palazzo Granafei – Nervegna

Nancy Motta dialogherà con Lele Amoruso ripercorrendo le tappe del suo lavoro di fotoreporter.

Una serata di racconti supportati dalla proiezione di immagini realizzate nel corso dei suoi reportage Dalla guerra nei Balcani, passando per Siria e Iraq, Messico, Africa, Cina, e poi dei lavori in Italia racconteranno; Le Ferrovie del sud est, Il Pertolchimico, La Madonna del Carmine.

Ho avuto la fortuna di vivere in anni di grandi cambiamenti e grazie al mio lavoro ho potuto seguire da vicino diversi conflitti e mutamenti ..dall’assedio di Sarajevo all’Iraq di Saddam ..gli incontri di quegli anni hanno cambiato il mio sguardo sul mondo

 

Nancy Motta nel 1992 a seguito dei primi sbarchi in puglia dei profughi dall’ Albania e all incontro a Bologna di tanti cittadini della ex Jugoslavia in fuga da una guerra annunciata, spinta dalla curiosità  e dal bisogno di capirne di più inizia i suoi reportage all estero nell area Balcanica con un viaggio nel 1993 nei campi profughi ai confini della ex Jugoslavia e dal 1994 sino al 1996 a Mostar e Sarajevo, dal 1997 al 2000 nella regione del Kosovo, in Israele Cisgiordania e Gaza con diversi viaggi dal 1999 al 2005, in Iraq nel 1994 dove ha realizzato un lavoro su l’embargo e la diversità religiosa vi torna poi nel 2003 per raccontare la caduta del regime di Saddam Hussein , seguono reportage in Siria per documentare la vita dell’etnia Curda nelle comunità clandestine, in Armenia nel 2004, in Africa nello stato del Togo nel 2005, in Ciapas nel 2003 per un lavoro sulle comunità indigene dove torna a marzo di questo anno 2018  invitata a documentare il primo incontro internazionale delle donne organizzato dalle Zapatiste del Caracol di Morelia in Chiapas ,  insomma e andata li dove le cose succedevano per capirne di piu e raccontare per immagini la vita di quelle popolazioni, dai soldati al fronte alla società civile che nonostante tutto lavorava ad una parvenza di normalità, le lotte studentesche ed operaie, l embargo, i progetti di cooperazione tra le donne di differenti etnie, cercando un senso condividendo per un pezzetto il loro sentire, con l’empatia che la contraddistingue e le permette di entrare in contatto con la gente,  con l’idea di riportare a noi uno sguardo di dar voce e approfondire i fatti di cronaca con un’attenzione all umanità coinvolta suo malgrado e sulle soluzioni di vita adottate.

Sempre con l’approccio del reportage ha lavorato in Italia inizialmente come fotografa di cronaca e di teatro, poi per le realtà sindacali e di fabbrica, ha realizzato progetti di comunicazione per enti pubblici e privati per aziende mondo del lavoro e della cooperazione.

Negli anni ha sviluppato reportage di lunga durata finalizzati alla produzione di mostre e libri fotografici come quello sulle Ferrovie del Sud Est, e sulla ritualità delle celebrazioni della Madonna del Carmine, sull Impianto Petrolchimico di Brindisi

Nel corso degli anni ha insegnato fotografia all’ Accademia d Arte di Bologna e alla Scuola di fotografia di Lecce Ha organizzato workshop con gli adulti e dall’anno scorso insegna Fotografia di Narrazione all’Istituto tecnico Rampone di Benevento.

 

Nancy Motta dopo una quasi trentennale esperienza da fotoreporter in Europa e nel mondo collaborando con enti pubblici e privati e con le redazioni dei quotidiani e settimanali quali “La Repubblica” e “L’Unità”, “Panorama”, “Famiglia Cristiana” “L’Espresso”

Un impegno che continua oggi, come sempre, per testimoniare e raccontare, con discrezione e autentica partecipazione, le storie degli uomini e delle donne coinvolti nei cambiamenti e nelle crisi drammatiche del nostro tempo, realizza anche progetti di documentazione sul mondo del lavoro, con un taglio antropologico sulle differenti culture in Italia e all’ estero.

Nancy incomincia nel 1992 i suoi reportage esteri dall’area dei Balcani, dove ritorna più volte sino al 1999. Nel 1994 è in Iraq per realizzare un lavoro su l’embargo e la diversità religiosa e dove torna nel 2003 per raccontare la caduta del regime di Saddam Hussein. Seguono reportage in Siria per documentare la vita dell’etnia Curda nelle comunità clandestine, in Israele, Cisgiordania e Gaza con diversi viaggi dal 1999 al 2005. Nel 2003 è in Ciapas per un lavoro sulle comunità indigene, in Armenia nel 2004, in Togo nel 2005 e in diversi paesi e città europee.

Dal 2008 la sua attività si è concentrata nel cogliere la bellezza della società pugliese: prendono forma così i reportage su Brindisi in occasione della visita di papa Benedetto XVI, per le ferrovie del Sud-Est nella fase di ammodernamento, realizza un lavoro commissionato da Eni sul petrolchimico di Brindisi  e un lavoro che racconta i riti religiosi e laici per la Madonna del Carmine nella citta  la città di Mesagne . Da queste esperienze sono nati libri fotografici, che Nancy ha curato con la passione per il dettaglio la professionalità e la coerenza che da sempre sono la caratteristica del suo lavoro.

 

Nel 2016 è stata selezionata per partecipare alla Sesta Biennale Internazionale di Fotografia di Jinan, dove ha ricevuto un riconoscimento di eccellenza, a marzo  di questo anno torna in Messico  invitata a documentare il primo incontro internazionale delle donne organizzato dalle Zapatiste del Caracol di Morelia in Chiapas. Recentemente Nancy ha avviato progetti didattici di fotografia  con gli studenti della scuola superiore, ai quali insegna la fotografia di narrazione che allena a guardare il mondo a soffermarsi e analizzare differenti punti di vista, a percepire e raccontare eticamente ad apprendere un linguaggio. Dal 2017 tra i fondatori della redazione della rivista online di fotografia  Effesedici   

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