REATI PREDATORI NELL’AGROALIMENTARE, RECUPERATI TRATTORI E STRUMENTI RURALI RUBATI

Da qualche tempo i riflettori degli organi istituzionali e delle associazioni di categoria sono rivolti sulle manifestazioni criminali che colpiscono il mondo agricolo, fenomeni sia di portata macrocriminale, sia di criminalità comune. Al pari delle attività di monitoraggio sulle attività economiche in altri settori, anche per il comparto agricolo da cinque anni è stato creato l’Osservatorio  Nazionale sulla “criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” con un comitato scientifico presieduto da un ex magistrato, del quale fanno parte docenti universitari, esperti del settore e rappresentanti dell’associazionismo agricolo. Tutto ciò sta a significare  la grande attenzione che viene riservata  al comparto agricolo. Il fenomeno della criminalità nelle aree rurali in generale, e pugliesi in particolare, merita grande attenzione. Al pari dei reati predatori di microcriminalità quali i furti di prodotti agricoli, quali olive, mandorle, uva da tavola, legna, vi sono altre dinamiche criminali ben più complesse che riguardano il mondo rurale, e che lo penalizzano. Ci si  riferisce al furto di mezzi agricoli e alla finalità estorsiva di tale reato orientata al cosiddetto “cavallo di ritorno”, restituzione del mezzo dietro corrispettivo in denaro; o all’immissione nel commercio parallelo, una sorta di mercato nero dei mezzi agricoli, venduti ad un prezzo inferiore del loro valore commerciale, che nella considerazione del loro impiego in ambito rurale sfuggono al controllo istituzionale delle pattuglie in quanto i mezzi sono impiegati in territori serviti da assi viari scarsamente battuti.

 L’ultimo rinvenimento di un mezzo agricolo proveniente da furto, in ordine temporale risale a qualche giorno addietro quando i Carabinieri hanno fermato un trattore del valore di 50.000,00€. Dagli accertamenti è emerso che il conducente aveva applicato la targa di un altro trattore di analogo modello, marca e colore non oggetto di furto  che era di sua proprietà. Le ulteriori verifiche sul numero di telaio della macchina agricola sottoposta a controllo, hanno consentito di stabilire che il veicolo è oggetto di furto perpetrato in Surbo (LE) il 15 maggio 2019, evento denunciato presso quella Stazione Carabinieri dal proprietario. Pertanto chi era alla guida e lo utilizzava non essendone il proprietario, risponde del reato di riciclaggio, poiché era ben consapevole della provenienza delittuosa del mezzo. Al fine di renderne difficile l’identificazione in occasione di eventuali controlli, ne ha sostituito la targa con quella del suo trattore di analogo modello e marca, rendendosi così responsabile del reato di riciclaggio previsto dall’articolo 648 bis del codice penale, norma che persegue comportamenti criminosi, quali l’attività diretta alla “ripulitura” dell’oggetto proveniente da reato finalizzata a far perdere le tracce riguardo all’origine del bene, nonché tutte condotte finalizzate a dissimularne l’identificazione.

é ancora l’ambito macrocriminale che opera danneggiamenti e tagli in larga scala: su ceppi di viti di qualità pregiate, ovvero alberi secolari di ulivo che vengono recisi non per finalità contingenti, ovvero ricavare la legna o qualche quintale di olive, bensì, per imporre attività di guardiania o un determinato contoterzista per effettuare i lavori agricoli, o per obbligare il coltivatore a conferire il prodotto ad una certa azienda  ad un prezzo ovviamente imposto; dinamiche criminali  vecchie e nuove che si susseguono ciclicamente. Ecco perché è di fondamentale importanza vincere la paura e denunciare tale  tipologia di reati. Necessaria è l’opera di sensibilizzazione costante rivolta agli agricoltori, per due ragioni: la prima per avere l’esatta cognizione dei fenomeni, delle produzioni maggiormente “appetibili”, nonché la localizzazione delle aree di produzione; la seconda serve per orientare l’attività preventiva e repressiva dei  reparti avendo chiara la mappatura dei fenomeni. Denunciare quindi, anche in forma anonima, attività che può fare ogni cittadino che ha cognizione diretta di un reato, avuta anche in maniera occasionale allorquando si notano  individui in orari “particolari” fare razzia di prodotti agricoli. Tali reati non sono a consumazione istantanea: infatti necessitano – affinché si compiano- di un certo lasso temporale, quindi si ha un margine sufficiente per effettuare una segnalazione e i Carabinieri il tempo per un  efficace e tempestivo intervento.

In ordine alla specifica attività di contrasto in ambito provinciale nei primi 6 mesi del corrente anno il trend operativo, che si ricava è senza dubbio positivo anche per l’ingente valore dei mezzi recuperati. 15 fra  trattori agricoli e altri mezzi per il lavoro nei campi recuperati e restituiti ai legittimi proprietari, unitamente a muletti, vomeri, frese nonché all’innumerevole attrezzatura fatta di motoseghe, decespugliatori, atomizzatori ed altro.

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