RECINZIONE DI VIA DEL MARE – L’INCHIESTA DELLA PROCURA E I TANTI SILENZI DELLA POLITICA…

Per una volta non vogliamo entrare nelle vicende giudiziarie rese note oggi dal Quotidiano di Puglia (il pm Casto aveva chiesto l’arresto del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Patroni Griffi e del dirigente del settore tecnico dello stesso ente Dileverano. Richiesta di misure cautelari respinda dal gip). Vogliamo soffermarci, invece, su altri apsetti legati a questa incredibile storia. I nostri lettori ricorderanno che la nostra testata – BrindisiTime – condusse una vera e propria battaglia apperna si rese conto dello schifo che l’Autorità Portuale stava combinando in via del Mare, montando una recinzione di cor-ten di pessima qualità, tanto è vero che ha cominciato a scolare ruggine dopo pochi giorni. Denunciammo questo tentativo di deturpare il nostro water front, a pochi mesi dalla conclusione di lavori di riqualificazione urbana che avevano interessato proprio quella arteria, con la creazione di parcheggi e di spazi verdi. Stavano distruggendo, in sostanza, il “nostro” porto. Ci rendemmo immediatamente conto che nessuno se ne fregava più di tanto. Silenzio tombale anche da parte di molti ambientalisti e di tantissimi politici (totalmente disinteressati alla tutela del bene comune). Come se l’aspetto della nostra città interessasse a pochi. E notammo uno strano silenzio anche da parte di tanti organi di informazione. Strano. Davvero.

Ma le urla di dolore lanciate da Brindisitime riuscirono a convincere la sindaca Carluccio e qualcuno dei suoi, a tal punto che finalmente ci si decise di emettere una ordinanza di sospensioned ei lavori e di abbattimento dei tratti di recinzione già realizzati.

Poi la racccolta di firme e la sfiducia nei confronti della prima cittadina e l’arrivo dei commissari. In questa fase così delicata arriva nell’ente portuale il nuovo Presidente Patroni Griffi, il quale tenta di eliminare il contenzioso, proponendo degli interventi di arredo urbano. Probabilmente era consapevole anche lui che il danno ormai era fatto, ma bisognava individuare una soluzione – avrà pensato – e quindi si giunge alla firma di una intesa che sancisce la definitiva sconfitta della città di brindisi, costretta a tenersi quello scempio di recinzione. Non conosciamo il fascicolo giudiziario, ma se la situazione è solo questa riteniamo che le responsabilità di Patroni Griffi siano davvero limitate, in quanto la sua azione si concretizza a cose già fatte da chi c’era prima di lui e nel solo tenattivo di eliminare un contenzioso.

Piuttosto sarà interessante sapere fino a che punto l’indagine riuscirà a ricostruire ciò che è avvenuto negli anni nella esecuzione del circuito doganale. Opere realizzate in difformità di strumenti urbanistici, tante varianti in corso d’opera ed opere eseguite in malo modo, se è vero che – come testimoniato più volte da Brindisitime – se ne stanno cadendo a pezzi o addirittura non sono mai state realizzate (pur se probabilmente rendicontate).

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