È stato presentato questa mattina il Rendiconto Sociale INPS per la provincia di Brindisi: un appuntamento fondamentale per comprendere lo stato di salute del territorio attraverso i dati dell’Istituto di Previdenza. Non solo numeri: in quelle pagine ci sono le condizioni di vita e di lavoro delle famiglie brindisine. Per questo la UIL richiama l’attenzione dell’opinione pubblica e dei decisori politici su alcune sfide decisive.
La prima riguarda lo squilibrio strutturale tra pensionati e lavoratori attivi. In provincia i pensionati sono 102.476 contro 129.000 occupati. Un rapporto sempre più fragile, che pesa sulla sostenibilità sociale ed economica e richiede interventi per aumentare l’occupazione stabile e qualificata.
Altro nodo è la disoccupazione: nel 2024 i disoccupati sono circa 16.000, ma il dato più grave è il tasso di inattività oltre il 41%, con migliaia di giovani e donne fuori dal mercato del lavoro. Brindisi non può permettersi questa perdita di energie e competenze.
Il Rendiconto evidenzia anche un forte invecchiamento demografico: il saldo naturale 2023 è di –2.251, segno di un territorio che ogni anno si riduce. Una popolazione più anziana richiede più welfare, assistenza e politiche sulla non autosufficienza. Ancora più preoccupante è la crescita degli inattivi, con punte dell’85% tra le ragazze 15-24 anni e numeri elevatissimi nelle fasce adulte. Un fenomeno socialmente esplosivo.
Il lavoro a Brindisi resta troppo precario, con un uso anomalo del part-time rispetto ai valori regionali e nazionali, e retribuzioni inferiori alla media italiana, soprattutto per le donne. Preoccupano anche i dati delle Ispezioni: l’89% delle verifiche documentali presenta irregolarità. I controlli sono necessari ed essenziali per un lavoro sano e dignitoso: per questo auspichiamo che possano essere assunti nuovi Ispettori e si prosegua nella direzione di controllo e recupero delle irregolarità.
Ancora: dal Rendiconto emerge come crescano nella nostra provincia le prestazioni assistenziali e continui l’emigrazione giovanile qualificata, soprattutto nella fascia 18-39 anni.
Tutto questo avviene mentre Brindisi affronta le grandi sfide della transizione economica e sociale: riconversione industriale, digitalizzazione, sostenibilità energetica, nuovo ruolo del porto. Una transizione che può creare lavoro di qualità solo se sostenuta da politiche lungimiranti e investimenti adeguati.
In estrema sintesi: dal Rendiconto INPS emerge per Brindisi un quadro a tinte fosche. Per queste ragioni la UIL di Brindisi lancia un appello forte alle Istituzioni: agire subito. Servono politiche attive del lavoro efficaci, un piano straordinario per l’occupazione giovanile e femminile, investimenti nella formazione tecnica, nei servizi pubblici, nella sanità territoriale e nella non autosufficienza.
Brindisi non chiede assistenza, ma opportunità. La UIL continuerà a battersi perché questa terra torni al centro delle scelte del Paese, per un lavoro dignitoso e un futuro che qui deve poter essere costruito, non solo immaginato.