RESTA IRRISOLTO IL “GIALLO-TAURINO”. E LA LEGA A BRINDISI RISCHIA DI LIQUEFARSI

Tra le stranezze della politica possiamo certamente inserire ciò che sta avvenendo a Brindisi all’interno della Lega. Un anno e mezzo fa l’effervescente Paolo Taurino decide di far sbarcare anche in questo territorio la Lega. Non può farlo in maniera diretta in quanto la Lega è ancora troppo “Nord”. E quindi per lui arriva la nomina a coordinatore provinciale di “Noi con Salvini”, una specie di surrogato che risponde alle stesse persone a livello nazionale, primo fra tutti proprio Matteo Salvini.

A dire il vero, sono stati davvero in pochi a prendere sul serio Taurino, convinti del fatto che non sarebbe mai riuscito ad ottenere risultati concreti in un territorio difficile come Brindisi. Tra un selfie con Salvini e l’altro, tra un viaggio a Pontida e un comizio in qualche paese del Nord, Paolo ha macinato migliaia di chilometri, ma alla fine è riuscito a farsi largo e nell’ultimo turno elettorale del 4 marzo ha ottenuto un dignitosissimo 6% in città, nonostante la concorrenza spietata degli altri partner del centro destra.

Ma il “pensiero fisso” era quello delle amministrative. Forse con un pizzico di incoscienza, ha fatto la voce grossa nel centro destra ed alla fine ha imposto la candidatura dell’avv. Ciullo. E poco ci è mancato (qualche errore di troppo in fatto di comunicazione dello stesso candidato sindaco) che non diventasse l’aspirante primo cittadino di tutta la coalizione.

A frattura avvenuta, lui, con la “sua” Lega, ha fatto impegnare in prima persona Salvini, che in video ha chiuso la porta a possibili intese con Forza Italia, confermando la scelta di Ciullo.  Oggi la frattura è diventata definitivamente insanabile. Taurino ha stretto accordi con Movimento+39, Fratelli d’Italia, Movimento nazionale Sovranista, Periferia, Partito delle Aziende ed ha fatto resuscitare anche il Partito Liberale. Ma proprio il giorno della presentazione di Ciullo a Parco Bove, Taurino annuncia e poi annulla una conferenza stampa ed al comizio del candidato non si presenta. Contemporaneamente, dalla sede di via Ponte Ferroviario spariscono i manifesti della Lega. Da quel giorno la saracinesca resta clamorosamente abbassata. Taurino è sparito dalla scena politica (i bene informati dicono che sia in rotta di collisione con il commissario regionale Andrea Caroppo) e della Lega non si hanno più notizie. Non si sa bene neanche se qualcuno stia lavorando alla composizione della lista. Insomma, la Lega rischia di liquefarsi, con danni conseguenti anche al progetto politico che ha portato alla candidatura di Ciullo. E quest’ultimo? Neanche lui si pronuncia sull’argomento. E Salvini? Che farà dopo i tanti selfie con Taurino e con Ciullo? Il tempo passa e il mistero Taurino si complica sempre di più. Mentre il 10 giugno si avvicina…

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