RETE DI DIETETICA E NUTRIZIONE CLININA – ROMANO: SEGUIAMO IL MODELLO DELLA ASL DI LECCE

RETE AZIENDALE OSPEDALIERO-TERRITORIALE DI DIETETICA E NUTRIZIONE CLINICA– ROMANO: “IL PERCORSO DELLA ASL DI LECCE DEVE DIVENTARE UN MODELLO

Il Presidente della III Commissione Sanità della Regione Puglia, Pino Romano, ha visitato il Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica (SDNC) della ASL Lecce, sito al il Polo Oncologico dell’Ospedale “Vito Fazzi”.

Una realtà costruita nell’arco degli ultimi otto anni, che fornisce un servizio altamente specialistico

ai pazienti malnutriti, sia che si trovino in regime di ricovero ospedaliero sia che vengano assistiti a

domicilio. Infatti lo stesso team composto da medici, infermieri e dietisti prende in carico i pazienti malnutriti durante la loro degenza ospedaliera e continua a seguirli anche a casa, dopo la loro dimissione.

“Il Servizio – ha affermato Romano – rappresenta una realtà unica in Italia in quanto modello di integrazione reale tra Ospedale e Territorio in materia di Dietetica e Nutrizione Clinica”.

Il Servizio è articolato in una rete chiamata “Hub e Spoke”, che consiste in un modello clinico-organizzativo strutturato per intensità di cura. Ciò vuol dire che il paziente riceve una qualità di

prestazioni omogenee ovunque si trovi (in ospedale o a domicilio, nel nord o nel sud del Salento) e

adeguate alle proprie esigenze.

La Rete è composta di cinque sedi: una Ospedaliera (allocata al Fazzi) per le prestazioni complesse

e ad alta intensità di cura e quattro Territoriali (PTA Nardò, PTA Poggiardo, PTA Gagliano, DSS

Gallipoli), per la presa in carico dei pazienti su tutto il territorio di competenza della ASL Lecce.

Come è ormai noto, con l’invecchiamento della popolazione aumenta il rischio di patologie età correlate

(cardiovascolari, oncologiche, neurodegenerative, ecc.), quasi sempre croniche e

accompagnate da stati malnutritivi. Nella sola Asl Lecce sono oltre 2.300 i pazienti in nutrizione

artificiale o che assumono supplementi nutrizionali orali (ONS).

“Per molti di questi pazienti – ha affermato Romano al termine della visita – una volta superata la fase di acuzie, il luogo migliore per curarsi è certamente presso il proprio il domicilio, tra gli affetti familiari. Questo è possibile solo laddove vi siano servizi qualificati e appropriati, che consentano una corretta gestione della malattia anche a casa. È qui che il percorso tracciato dalla ASL Lecce in materia di Nutrizione diventa un modello da sostenere, sviluppare ed esportare, visto come è riuscito a strutturarsi, muovendosi intorno ai pazienti e non viceversa”.

Una piccola “rivoluzione copernicana” che dà efficacia, efficienza, economicità e appropriatezza ai

servizi prestati, con il conseguente importantissimo contributo al controllo della spesa farmaceutica, senza che a fare le spese della ottimizzazione dei costi e della razionalizzazione dei servizi debbano essere sempre e solo i cittadini.

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