RIFIUTI – DISAGI A NON FINIRE. E ADESSO C’E’ ANCHE IL REBUS DEL CONTRATTO DI LAVORO…

A Brindisi il sistema precario pare sia alla base del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. La ditta Teorema, subentrata lo scorso 1 ottobre, a quaranta giorni di distanza non ha ancora messo a disposizione dei cittadini i due centri di raccolta previsti nei rioni Sant’Elia e Paradiso, le cui strutture sono in suo possesso ormai dallo scorso 23 ottobre. Questa lacuna provoca gravissimi disagi agli utenti, in quanto non esiste un posto dove andare a depositare direttamente rifiuti ingombranti o qualsiasi altro servizio fino a settembre assicurato grazie al centro raccolta di contrada Piccoli.

A questo si aggiunge la mancata firma del contratto tra Teorema e Comune, visto che almeno fino al termine di novembre si procederà per effetto di una semplice determina dirigenziale, supportata da una delibera di giunta comunale.

Le ragioni di questa anomalia sarebbero da individuare nel giudizio pendente presso il tribunale amministrativo regionale, così come in una carenza di documentazione da parte della ditta aggiudicatrice dell’appalto. Insomma, sta di fatto che si procede a vista, con tutto ciò che questo determina in un ambito di carattere organizzativo.

E non è tutto. Vi sarebbe anche una anomalia di carattere contrattuale nel rapporto che adesso lega gli operatori ecologici della cosiddetta platea storica alla stessa ditta Teorema. Si tratta, come è facilmente immaginabile, di un patrimonio di esperienza e di competenze che è tutto brindisino, Ebbene, la Teorema ha fatto firmare ai suoi nuovi dipendenti un contratto in cui si legge che “la scrivente ditta comunica al dipendente che potrà essere chiamato a prendere servizio presso tutte le sedi aziendali poste sul territorio”. Già, ma che significa? A quale territorio si riferisce? A quello cittadino? A quello regionale? A quello nazionale? Perché in quel caso gli operatori ecologici brindisini rischierebbero di doversi trasferire chissà dove e forse anche di perdere la cosiddetta “indennità Brindisi” riconosciuta solo in questa città e non altrove. Insomma, un bel ginepraio da cui sarebbe opportuno uscire quanto prima.

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