Non c’è dubbio: quest’ultima gestione del servizio di raccolta di rifiuti nella città di Brindisi sarà ricordata come una delle più disastrose. La sporcizia è riscontrabile in tutti gli angoli e la raccolta differenziata non decolla perché il servizio evidentemente funziona poco e male, in aggiunta alla maleducazione di tanti cittadini.
A ciò bisogna aggiungere tutti i problemi riscontrati con Avr per l’ambiente da ottobre del 2023 ad oggi. Dapprima un’area per mezzi e personale inidonea e per giunta fornita in maniera anomala dalla stazione appaltante all’appaltatore. Poi la carenza di mezzi e diverse anomalie nella esecuzione del servizio, per giunta riscontrate dal direttore di esecuzione del contratto. E non è tutto.
L’area attualmente occupata da AVR è notoriamente priva di un adeguato sistema di raccolta e separazione delle acque da dilavamento e prima pioggia. Situazione, questa, che crea preoccupazioni per la tutela dell’ambiente e risulta essere una potenziale bomba di inquinamento.
Impianto inesistente, per il quale è stata respinta dagli uffici competenti una richiesta di proroga dei termini per la progettazione e la realizzazione.
E poi c’è il Tar che la prossima settimana si dovrà pronunciare sul ricorso presentato da Avr che continua a tentare disperatamente di ritardare l’avvio del servizio con il nuovo gestore Teknoservice, fissato per il 14 giugno.
L’auspicio è che questa parentesi possa chiudersi quanto prima e finire nel dimenticatoio, per sperare di avere una città più pulita.