Rifiuti – Mentre si attendono decisioni dal Comune, AVR regala un ultimo dell’anno tra i rifiuti…

Martedì 31 dicembre, ultimo dell’anno. Sono da poco trascorse le 10.30 e sui corsi principali si notano ancora accumuli di spazzatura. E’ l’ennesima conferma del fatto che il servizio di raccolta eseguito da Avr per l’ambiente non funziona e che per una volta le responsabilità non possono essere addebitate a cittadini e commercianti. Più semplicemente si registrano i disagi e le carenze organizzative evidenziate sin dal primo momento. Da quando, cioè, questa azienda – che all’epoca si chiamava Teorema – ha iniziato a svolgere il servizio.

Certo, continuare ad affannarsi a cercare dei correttivi, come ha puntualmente provato a fare l’assessorato all’ambiente, ormai è del tutto inutile, per effetto di una sentenza del Consiglio di Stato che ha decretato la fine dell’esperienza brindisina di questa azienda la quale – ed è stato accertato nell’ultimo grado di giudizio amministrativo – non poteva vincere quella gara d’appalto.

Sta di fatto, però, che la pubblicazione di tale sentenza è avvenuta lo scorso 22 novembre ed in 40 giorni a Palazzo di Città non hanno ancora provveduto a tenerne conto, affidando ad altri il servizio e, in particolare, alla seconda classificata che, come stabilito a suo tempo dalla Commissione di gara, è risultata la società Teknoservice.

La partita – come ha chiarito il primo cittadino – è nelle mani della struttura amministrativa di Palazzo di Città, ma ciò che è apparso strano è che proprio il sindaco abbia fatto riferimento ad una possibile “riconsiderazione” dei punteggi di gara e quindi, secondo questa tesi, non è certa la conferma della graduatoria finale.

La realtà è che non ci troviamo di fronte ad una nuova gara. Il Consiglio di Stato, infatti, non ha in alcun modo intaccato il lavoro della commissione, limitandosi ad annullare l’aggiudicazione a Teorema. E’ evidente, pertanto il ricorso alla graduatoria stabilita a suo tempo è ciò che andrebbe fatto perché qualsiasi ricalcolo – anche sulla base di nuovi parametri – avrebbe il valore di una nuova gara che di fatto non c’è stata.

Insomma, la questione è complessa, ma questo “decidere di non decidere” apre le porte solo ad un contenzioso milionario che le casse del Comune di Brindisi difficilmente riuscirebbero a digerire.

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