Rifiuti – Quando si decide di non decidere, nonostante il Consiglio di Stato…

Nel novembre dello scorso anno la città di Brindisi è stata scossa da una notizia riveniente da ambienti giudiziari amministrativi. Il Consiglio di Stato, infatti, ha accolto le tesi sostenute dalla seconda classificata nella gara biennale per il servizio dei rifiuti nella città di Brindisi e quindi ha escluso AVR per l’ambiente (all’epoca Teorema).

Di regola, le sentenze di eseguono immediatamente, soprattutto se non esiste un ulteriore grado di giudizio. Ma a Brindisi evidentemente non funziona così, visto che si procede con una incomprensibile lentezza grazie alla quale AVR per l’ambiente continua ad effettuare il servizio e quindi ad immagazzinare utili, pur non essendo più, in alcun modo, la vincitrice della gara d’appalto del 2023.

Il percorso seguito fino ad oggi è davvero strano. Dapprima più di qualche giorno per riflettere sul da farsi, poi, una richiesta rivolta al segretario generale per ottenere un suo pronunciamento, poi la convocazione della vecchia commissione di gara (ma non si tratta di un incarico di “scopo” per i suoi componenti? A che titolo li hanno richiamati in causa?) per verificare chi si era classificato al secondo posto e se nel frattempo era cambiato qualcosa. Infine l’incarico al dirigente del settore ambiente di procedere per il cambio di ditta.

Comincia l’interlocuzione con la seconda classificata – la Teknoservice – sempre con la stessa flemma che sta contraddistinguendo tutta questa vicenda. Viene fatta una richiesta di documentazione e poi si tratta sulla durata dell’incarico. Qualcuno avrebbe addirittura voluto proporre a questa società di venire a Brindisi giusto per qualche mese, pur sapendo che l’annullamento dell’affidamento stabilito dal Consiglio di Stato ha di fatto spianato la strada ad un nuovo affidamento alla seconda classificata per il periodo previsto nel capitolato d’appalto. Insomma, almeno su questo pare che l’intesa sia ormai cosa fatta. Ma allora perché non si procede? Qualcuno dice che si vuole andare ancora più a fondo, mentre la legge prevede che la presenza nella white list prefettizia spiana la strada ad un affidamento. Insomma, si perde altro tempo e non ci sarebbe da meravigliarsi se proprio dalla Teknoservice giungesse notizia dell’avvio di un contenzioso giudiziario che per l’Amministrazione Comunale potrebbe tradursi in un esborso milionario a titolo di risarcimento del danno subito. Vedremo come andrà a finire.

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