“RIFIUTI TALMENTE SPECIALI CHE NON RIESCO A CONFERIRE”. LA RICHIESTA SINGOLARE DI UN CITTADINO MALATO DI PARKINSON

“RIFIUTI TALMENTE SPECIALI CHE NON RIESCO A CONFERIRE”. LA RICHIESTA SINGOLARE DI UN CITTADINO MALATO DI PARKINSON. Rifiuti speciali che non trovano “casa”. Raccogliamo un appello e una richiesta alla quale al momento non ci sono adeguate e risolutive risposte.
Il morbo di Parkinson, patologia del sistema nervoso altamente invalidante e che col passare degli anni diventa anche farmaco-resistente, da qualche anno anche a Brindisi, può essere trattata con una metodica adatta alle forme più gravi denominata Duodopa. Al paziente viene inserito un sondino duodenale che serve a veicolare il farmaco direttamente nell’intestino dove viene assorbito e quindi può esplicare il suo effetto benefico. Il sondino è collegato ad una pompa esterna alla quale, quotidianamente, viene collegata una scatola contente il farmaco disperso in gel. Questa pompa viaggia insieme al paziente racchiusa in un marsupio o in una tracolla. Un amico indispensabile per restituire un minimo di indipendenza ed una più agevole qualità di vita al malato di Parkinson. Il farmaco, molto costoso, viene erogato dal Sistema Sanitario Nazionale, solo ed esclusivamente dalla farmacia ospedaliera all’interno dell’ex ospedale Di Summa, previa somministrazione del medico neurologo. La scatola contente il farmaco che, come detto, deve essere sostituita con una nuova ogni giorno, dovrebbe essere adeguatamente smaltita, contendendo un residuo del farmaco e tracce di liquidi organici del paziente. Ebbene, il punto è proprio questo: sebbene sul bugiardino dello stesso, sia specificato di restituire le cartucce già utilizzate alla farmacia più vicina, nessuna delle farmacie, compresa quella del Di Summa, accetta il ritiro. Anche Ecotecnica, interpellata dal paziente, non sa come smaltire le cartucce. Il paziente che ha contattato la nostra redazione come estrema ratio continua ad accumulare questi rifiuti speciali ai quali nessuno è in grado di dare collocazione e che lui, onestamente non ritiene di dover smaltire nella raccolta indifferenziata. L’auspicio è che tramite la nostra redazione, chi di competenza, sappia fornire indicazioni, nel rispetto del paziente e dell’ambiente!

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