Le segreterie sindacali regionali e nazionali FILCTEM, FLAEI, UILTEC hanno scritto alla sindaca di Brindisi e agli assessori e consiglieri per chiedere un confronto in merito al rilascio dell’AIA alla centrale Enel.
“Le Segreterie delle categorie del comparto elettrico FILCTEM CGIL, FLAEI CISL, UILTEC UIL, hanno appreso da sue dichiarazioni stampa – si legge nella lettera -, del parere negativo espresso a nome del Comune di Brindisi, presso il Ministero dell’Ambiente, in conclusione dell’istruttoria tecnica, sul riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale della Centrale ENEL di Brindisi.
Il parere negativo sopra richiamato, associato ad altre criticità che rischiano di ripercuotersi pesantemente sulla Centrale ENEL di Brindisi, sono state oggetto di approfondimento in una partecipata assemblea dei lavoratori svolta in data 27 Marzo 2017, in quella sede sono state espresse fortissime preoccupazioni per il futuro del sito.
Le Segreterie delle Confederazioni CGIL CISL UIL e delle categorie del comparto elettrico FILCTEM FLAEI UILTEC, in occasione del Consiglio Comunale monotematico sull’energia, di qualche anno fa, illustrarono e consegnarono un documento nel quale si confermava la necessità di continuare a chiedere alle aziende elettriche, investimenti per l’innovazione tecnologica dei processi produttivi, la salvaguardia dell’ambiente, la tutela della salute, la conferma della presenza degli impianti industriali, la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Per parte nostra riteniamo essenziale conoscere, le motivazioni che hanno indotto Lei Sindaca e forse l’intera Giunta comunale a deliberare un parere sfavorevole, che crediamo sia stato supportato da valutazioni tecniche ostative manifestate in sede di Conferenza dei Servizi presso il Ministero dell’Ambiente.
Per tutto quanto premesso, con la presente, chiediamo una convocazione, alla presenza delle Segreterie Confederali, prima della fase istruttoria presso la Presidenza del Consiglio, procedura prevista in caso di dissensi registrati nei procedimenti autorizzativi e che impediscono l’emanazione del provvedimento finale per l’esercizio degli impianti”.